Sabato 18 Maggio 2024

Se la Russia di Putin aggredisse l’Austria, quasi la metà degli austriaci oggi non imbraccerebbe le armi per difendersi. Lo dice un sondaggio condotto da Unique Research per conto della rivista “Pragmaticus”, nel secondo anniversario dell’attacco all’Ucraina. La propensione ad alzare bandiera bianca colpisce, soprattutto se messa a raffronto con il sacrificio del popolo ucraino, che invece da due anni sta combattendo con le unghie e con i denti per respingere l’invasore.

Ma l’atteggiamento austriaco – probabilmente non dissimile da quello di altri popoli dell’Europa occidentale – deriva dalla convinzione che la pace sia un bene acquisito per sempre e non invece una parentesi lunga, ma del tutto eccezionale, nella storia del nostro continente, che fino al 1945 aveva conosciuto solo una successione di conflitti armati. Negli austriaci, per di più, questo atteggiamento è corroborato dall’illusoria convinzione di sicurezza offerta dallo stato di neutralità, minimamente scalfita dalle recenti dichiarazioni della prima ministra estone Kaja Kallas (“la neutralità ha tolto all’Estonia 50 anni di libertà”) e dalla subitanea decisione di aderire alla Nato di Svezia e Finlandia, due Paesi storicamente neutrali.

Del resto la rinuncia alla difesa di quasi la metà degli austriaci è speculare al loro atteggiamento nei confronti della mitizzata neutralità, quale emerge dallo stesso sondaggio. Il 78% del campione intervistato da Unique Research è per il mantenimento della neutralità e solo il 31% teme che la Russia, in caso di vittoria in Ucraina, possa attaccare anche l’Austria. Se ciò accadesse, il 41% non sarebbe disposto in alcun caso a difendere con le armi la propria patria. Soltanto il 16% lo farebbe assolutamente, mentre un altro 16% dovrebbe pensarci.

Quanto alla Nato, un austriaco su quattro condivide l’opinione del Papa che sia stato “l’abbaiare” dell’alleanza militare occidentale ad aver provocato l’aggressione russa all’Ucraina. Il 55%, invece, ritiene che quell’aggressione non abbia alcuna giustificazione. La metà degli austriaci ritiene che l’Ucraina vada sostenuta, mentre per il 42% andrebbe lasciata al suo destino.

L’opinione pubblica è divisa anche sulle sanzioni. Oltre un terzo ritiene che esse danneggino più i Paesi dell’Unione europea che la Russia; solo il 13% ritiene che a soffrirne di più sia la Russia. Quasi la metà degli intervistati approva che l’Austria partecipi alle sanzioni, mentre il 16% ritiene che ciò sia sbagliato.

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