Domenica 2 Giugno 2024

20.12.02 Sebastian Kurz (a fuoco) tra Fassmann e AnschoberScuole e negozi aperti (ma con rigorose misure di sicurezza), bar e alberghi chiusi e, nelle stazioni sciistiche, impianti di risalita in funzione, ma strutture ricettive chiuse. In estrema sintesi sarà questo il “menù” prenatalizio che il governo austriaco servirà oggi ai suoi cittadini. I dettagli saranno resi noti nella tarda mattinata, in una conferenza stampa del cancelliere Sebastian Kurz, che sarà affiancato come sempre da alcuni suoi ministri (il vicecancelliere Werner Kogler, i ministri della Salute Rudolf Anschober, degli Interni Karl Nehammer e, probabilmente, anche dai ministri dell’Istruzione, Heinz Fassmann, e del Turismo, Elisabeth Köstinger).

Ma le scelte fatte sono trapelate già ieri sera e dimostrano che il governo è seriamente preoccupato dalla piega che sta prendendo l’epidemia da Covid-19 e intende ridurre al minimo i rischi. Al punto da rinunciare persino all’apertura della stagione sciistica, che fino a qualche giorno fa sembrava scontata e aveva messo l’Austria contro Italia, Germania e Francia. Il passo indietro si spiega con il numero sempre alto dei nuovi contagi (ieri 3.033) e soprattutto dei decessi (141).

Per evitare un “liberi tutti”, che porterebbe di filato a una terza ondata di contagi, il governo ha deciso di procedere con gradualità. Per adesso riapriranno i battenti scuole e negozi. Nelle scuole sarà obbligatoria la mascherina per tutti in classe, le lezioni saranno svolte in piccoli gruppi e probabilmente a turni, per evitare aule affollate. Si sta discutendo anche l’utilizzo di locali al di fuori degli edifici scolastici, proprio per distribuire gli alunni in spazi maggiori. Già nella prossima settimana circa 200.000 insegnanti (compresi gli assistenti di scuola materna) saranno sottoposti a test rapidi. Gli orari di ingresso saranno scaglionati, per evitare assembramenti. Gli studenti delle superiori, invece, continueranno a seguire le lezioni da casa via computer.

I negozi riapriranno dal 7 dicembre, ma rispettando severe misure di cautela, verosimilmente le stesse che erano state indicate nei mesi scorsi: uso della mascherina, igienizzazione delle mani e dei locali, limitazione degli ingressi a non più di un cliente per 10 metri quadrati di superficie. Il provvedimento si spiega con la necessità di evitare che tutti gli acquisti siano fatti on line, decretando così la morte delle imprese commerciali.

Abbiamo detto che hotel e strutture ricettive in genere rimarranno chiuse, non solo nei poli sciistici, ma anche nelle città. Il che significa un duro colpo per il turismo e per i servizi connessi, perché, se non c’è possibilità di alloggiare, non si viaggia. Del resto, a che scopo recarsi a Vienna, a Salisburgo o nelle altre città d’arte austriache, se musei, teatri, mostre, sale da concerto e da ballo sono chiuse?

Anche gli impianti sportivi rimarranno chiusi. La riapertura avverrà per gradi, dando la precedenza all’attività sportiva all’aperto, svolta in forma individuale. Lo sci rientra in questa classificazione e, salvo contrordini, potrà essere praticato senza limitazioni, ma soltanto con uscite giornaliere, perché gli alberghi delle località turistiche resteranno chiusi.

È prevedibile, così, che le piste siano poco affollate e che anche gli impianti di risalita viaggino semivuoti. Il che è positivo per evitare il diffondersi dei contagi, ma non è positivo per la gestione degli impianti, i cui costi sono coperti soltanto in presenza di un numero elevato di passeggeri. Soprattutto nei poli sciistici del Tirolo, del Vorarlberg e in parte anche del Salisburghese, dove l’80% degli ospiti arrivava dall’estero e quest’anno non arriverà, le società proprietarie degli impianti sono orientate a metterne in funzione soltanto una parte (alcune società, anzi, hanno già manifestato l’intenzione di chiudere baracca fino al prossimo anno).

Il che solleva un altro problema di ordine legale-amministrativo. Gli impianti di trasporto a fune svolgono un servizio in concessione, come gli autobus, i treni o i traghetti, e la legge in materia impone l’esercizio di questo servizio, almeno dal 15 dicembre in poi. I gestori di impianti che si rifiutassero di farlo, perché lavorerebbero in perdita, potrebbero incorrere in sanzioni amministrative.

 

NELLA FOTO, il cancelliere Sebastian Kurz, tra i ministri Fassmann e Anschober. Saranno loro questa mattina a illustrare i dettagli dei provvedimenti presi per un parziale alleggerimento del lockdown.

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