Sabato 18 Maggio 2024

22.03.28 Viktor Klima, Christian Kern, P. Rendi-Wagner, Alfred Gusenbauer, Franz Vranitzky, Wedrner FaymannIl Partito socialdemocratico (Spö), da cinque anni all’opposizione, sogna di poter tornare alla guida dell’Austria, dopo le elezioni politiche del prossimo anno. I sondaggi lo danno in lenta crescita (l’ultimo dato lo vede al 29%), ma soprattutto registrano un crollo del principale antagonista, l’Övp, il Partito popolare, che con Sebastian Kurz era balzato al 37%, mentre ora naviga intorno al 22%. Per l’Spö sembra dunque venuto il momento di tornare alla Ballhausplatz, il palazzo della cancelleria. Se non ora quando?

Lo scenario favorevole ai socialdemocratici ha fatto da sfondo al “discorso sullo stato della Nazione” che la segretaria Pamela Rendi-Wagner ha pronunciato ieri davanti a 150 invitati riuniti nel salone dell’Accademia delle scienze di Vienna, nel quale ha annunciato senza giri di parole che sarà lei a guidare il partito alle prossime elezioni. Sarà lei quindi la candidata capolista e, se l’Spö risulterà il partito più votato, sarà anche la probabile cancelliera nella prossima legislatura. La prima donna a ricoprire tale carica nella storia dell’Austria.

Un incontro importante, dunque, quello di ieri, che ha visto la presenza di tutti gli ex cancellieri socialdemocratici ancora in vita: da Christian Kern, ultimo cancelliere socialdemocratico prima dell’arrivo di Sebastian Kurz, a Werner Faymann, da Alfred Gusenbauer a Franz Vranizky. C’era persino Viktor Klima, che non si vedeva in giro da vent’anni e che è tornato apposta dall’Argentina, dove possiede un allevamento di buoi, su una tenuta di 240 ettari.

Naturalmente erano presenti anche tutti i nomi che contano nel partito, dall’ex presidente della Repubblica, Heinz Fischer, al sindaco di Vienna, Michael Ludwig. Con loro anche tutti i parlamentari e i consiglieri socialdemocratici dei Länder. Meno uno: il governatore del Burgenland, Hans Peter Doskozil, spina nel fianco di Rendi-Wagner, perché il bastian contrario del partito. L’assenza ha un chiaro significato politico di dissonanza dalle posizioni della segretaria in carica, anche se Doskozil si è giustificato con il compleanno della sua compagna, per festeggiare il quale aveva prenotato da tempo una gita in Germania. Klima ha attraversato l’Atlantico, per dare un segnale di compattezza nel partito, nel momento in cui si profila la possibilità di un suo ritorno al governo, mentre Doskozil non ha potuto rinviare una gita quasi fuori porta.

Un’altra presenza importante è stata quella dell’ambasciatore dell’Ucraina a Vienna, invitato all’incontro in segno di solidarietà nei confronti dell’Ucraina, dopo l’imbarazzante gioco del cerino in Parlamento, per evitare di concedere il videocollegamento al presidente Wolodomyr Zelensky, come era già avvenuto nei Parlamenti dei principali Paesi dell’Occidente.

Pamela Rendi-Wagner, che nei giorni scorsi si era distinta per non aver mai aperto bocca sulla questione (forse perché troppo impegnata a scrivere e riscrivere il suo “discorso sullo stato della nazione”), ieri ha affermato l’esatto contrario, sostenendo che “noi non abbiamo mai taciuto, noi abbiamo sempre preso posizione” a sostegno dell’Ucraina. Ma ha anche ribadito il ruolo neutrale dell’Austria, che non è una potenza militare e non partecipa ad alleanze militari, ma la cui forza si esprime nella capacità di dialogo, che farebbe di Vienna la sede adatta per trattative di pace.

Affrontando i temi di politica interna austriaca, Rendi-Wagner ha parlato di “cinque anni perduti” con gli ultimi governi a guida popolare (i primi due con il cancelliere Kurz, il terzo con Karl Nehammer), i cui fallimenti principali sarebbero emersi nella gestione della pandemia da Coronavirus (con uno dei tassi più bassi in Europa di vaccinazioni) e nel contrasto ai rincari (nei prodotti energetici e non solo in quelli).

Rendi-Wagner ha sottolineato inoltre un “grande problema” per l’Austria, dovuto al fatto che “la gente non si fida più della scienza”, come il fenomeno dei no-vax ha reso evidente. L’ostilità nei confronti della scienza – ha commentato la segretaria – riporta indietro l’Austria nella competizione internazionale e rappresenterebbe un pericolo per la democrazia. “Se un numero crescente di persone non comprendono un mondo che sta diventando sempre più complesso, questa condizione si presta ad essere strumentalizzata sul piano politico”.

 

NELLA FOTO, Pamela Rendi-Wagner, al centro, con tutti gli ex cancellieri ancora in vita dell’Spö: da sinistra, Viktor Klima, Christian Kern, Alfred Gusenbauer, Franz Vranitzky e Werner Faymann.

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