Tra le novità del 2024 in Austria, una riguarda la nostra rappresentanza diplomatica. L’anno nuovo ci porterà un ambasciatore nuovo, Giovanni Pugliese (nella foto), che prenderà il posto dell’uscente Stefano Beltrame. La notizia era stata anticipata in ottobre dal “Giornale Diplomatico” di Dario de Marchi, ma l’insediamento a palazzo Metternich avverrà a metà gennaio.
Pugliese è nato a Sydney nel 1962 e, prima di prendere l’aereo per Vienna, è stato ambasciatore in Algeria e, prima ancora, alla guida del servizio per la stampa e la comunicazione istituzionale della Farnesina. In precedenza, dal 2018 al 2019, ha servito come consigliere diplomatico del ministro per lo Sviluppo economico e del Lavoro e delle Politiche sociali ed è stato rappresentante permanente aggiunto d’Italia all’Unione Europea.
Nella sua carriera diplomatica Pugliese ha ricoperto tra gli altri l’incarico di vice capo missione all’Ambasciata d’Italia a Berlino (2011-2015); di direttore per il disarmo, controllo armi e non proliferazione nella direzione generale per la cooperazione politica multilaterale ed i diritti umani, del ministero degli Affari esteri (2009-2011); di primo consigliere alla Rappresentanza permanente d’Italia all’Onu (2006-2009). Pugliese ha inoltre servito dal 2002 al 2006 come consigliere commerciale alla Rappresentanza permanente d’Italia nell’Unione Europea, come consigliere all’Ufficio Nazioni Unite della Direzione generale degli affari politici multilaterali e diritti umani della Farnesina dal 1998 al 2002, in qualità di primo segretario alla missione permanente d’Italia nelle Organizzazioni internazionali a Ginevra, dal 1994 al 1998, e ha lavorato come primo segretario all’Ambasciata d’Italia a Pechino, dal 1991 al 1994. Dal 1988 al 1990, Pugliese ha lavorato in qualità di secondo segretario alla direzione generale affari politici e di sicurezza del Ministero degli Esteri.
L’ambasciatore uscente Stefano Beltrame aveva assunto l’incarico a Vienna il 1. ottobre 2021 (ne avevamo riferito il 4 ottobre di quell’anno). Sarebbe dovuto rimanere nella capitale austriaca ancora almeno per un anno, ma ha preferito rientrare in anticipo, su chiamata del ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, che gli ha chiesto di diventare suo consigliere diplomatico. Beltrame ha accettato la proposta.
Lo ha fatto quando il Parlamento non aveva ancora bocciato la ratifica del Mes. Anche la Lega ha votato contro. Il ministro Giorgetti, che pure fa parte della Lega, “lo avrebbe votato (il Mes, nda), ma non era aria”. La bocciatura lo mette ora in grande imbarazzo e soprattutto gli crea un problema di immagine a livello europeo. Forse i colleghi degli altri 19 Paesi che hanno ratificato il Mes – tutti, tranne l’Italia – si saranno fatti l’idea che Giorgetti non conti nulla nel governo di Meloni e Salvini e che quindi in futuro trattare con lui sia tempo perso.
In un frangente così delicato avere al suo fianco un diplomatico esperto come Beltrame potrebbe essere utile per Giorgetti. Naturalmente se Giorgetti continuerà a fare il ministro. Se invece sarà costretto a dimettersi, come molti ipotizzano, “per la contraddizion (con Salvini) che nol consente”, Beltrame si troverà improvvisamente senza sedia sotto il sedere, perché non è detto che chi prenderà il posto di Giorgetti voglia ancora avvalersi dei suoi consigli. E si pentirà amaramente di aver lasciato Vienna.
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