Domenica 2 Giugno 2024

Copia di 07.10.09 03 Da Hypo Bank a BayernLb; Josef Martinz, Jörg Haider, Werner Schmidt, Tilo Berlin, Wolfgang KultererSono le 9 nel mattino, quando nella sede centrale di Hypo Group Alpe Adria, alla periferia est di Klagenfurt, fa irruzione la polizia. Non uno o due poliziotti, ma un vero e proprio “commando” formato da 20 uomini della polizia criminale con un rinforzo di 10 colleghi giunti apposta dalla Baviera; alla loro testa otto pubblici ministeri otto della Procura di Monaco, assistiti da quattro pubblici ministeri di Klagenfurt. Analoghe “visite” si svolgevano contemporaneamente nella sede della holding del Land Carinzia, negli uffici della Berlin & Co, sempre a Klagenfurt, e in quelli che la stessa società possiede nel Lussemburgo, nonché nello studio di un avvocato di Vienna, legale di Tilo Berlin, fino a giugno amministratore delegato della holding bancaria carinziana.

Quali le ragioni di una simile mobilitazione, estesa su tre Stati, con il coinvolgimento di ben 28 magistrati della Procura di Monaco, 53 poliziotti del dipartimento di polizia criminale della Baviera e 18 uomini del commissariato di polizia del capoluogo bavarese? L’ipotesi di appropriazione indebita commessa nella vendita della quota di maggioranza di Hypo Group alla Bayern Landesbank di Monaco, avvenuta nel 2007 per un prezzo di 1,625 miliardi di euro. Sotto accusa per ora una sola persona, l’ex presidente della Bayern Lb Werner Schmidt, sospettato di aver pagato ai venditori molto più di quanto la holding carinziana veramente valesse: 400 milioni. Parte lesa è lo Stato della Baviera, socio di maggioranza della Bayern Lb (assieme alle Casse di risparmio del Land), che due anni fa aveva sborsato i soldi.

Le indagini riguardano chi ha comprato, ma anche chi ha venduto. E tra i venditori figurano in primo luogo il Land Carinzia, attraverso la sua holding che controlla le società partecipate (fino a tre anni fa proprietaria di quasi metà Hypo Bank); la compagnia di assicurazioni Grazer Wechselseitige di Graz, secondo socio; la persona del finanziere Tilo Berlin, proprietario di una piccola quota della banca e suo amministratore nell’interregno tra l’era Kulterer e il subentro della gestione bavarese; infine una fondazione costituita tra gli impiegati della banca, che deteneva una quota simbolica del capitale sociale.

Due anni fa, dunque, quando la Bayern Lb aveva manifestato il suo interesse ad acquisire il controllo di Hypo Group, il valore della holding carinziana era stato stimato in 3,2 miliardi di euro e su tale importo era stato calcolato il valore delle azioni cedute dai soci originari, fino a una quota del 50,1% del capitale. L’operazione era stata condotta personalmente e in gran segreto dal governatore in carica Jörg Haider e dall’assessore Josef Martinz (del Partito popolare), nella sua veste di presidente del consiglio di sorveglianza della holding del Land. Si erano avvalsi della consulenza del commercialista privato di Martinz, che per il suo “lavoro” aveva emesso una parcella di 12 milioni di euro (poi ridotti a 6 a furor di popolo). Il consiglio di sorveglianza e l’opinione pubblica erano stati informati della vendita degli ultimi “argenti di famiglia” del Land a cose fatte.

Molti allora, tra gli esponenti dei partiti di opposizione (socialdemocratici e verdi), avevano criticato l’operazione, accusando Haider e Martinz di aver “svenduto” la banca per un prezzo inferiore al suo reale valore. La Procura di Monaco ora afferma il contrario. Va detto peraltro che soltanto pochi mesi prima (autunno 2006) il gruppo bancario era stato valutato da due società di rating, la Deloitte e la Kpmg, che ne avevano stimato il valore, la prima in 2,7-3,1 miliardi; la seconda in 2,3-3,0 miliardi: meno dell’importo poi sborsato da Bayern Lb, ma non tanto. Va inoltre tenuto conto che al momento della cessione non era ancora esplosa la crisi finanziaria internazionale, che avrebbe concorso a far chiudere in rosso i conti di Hypo Group.

Che accadrà ora? Sul piano penale, se l’accusa di appropriazione indebita verrà confermata, saranno chiamati a risponderne l’amministratore della Bayern Lb, Werner Schmidt, e gli altri eventuali “complici” che potrebbero essere individuati in Carinzia. Più difficile una previsione sul piano civile, dove peraltro potrebbe ipotizzarsi una restituzione alla banca di Monaco dei 400 milioni indebitamente versati ai venditori carinziani. Per il Land Carinzia sarebbe una tragedia: con un bilancio in profondo rosso e un indebitamento di 2 miliardi di euro (il più alto in Austria, dopo quello della Bassa Austria, un Land che però è quattro volte più grande), il ricavato della vendita delle azioni di Hypo Bank rappresentava l’unica risorsa rimasta (e in parte già consumata) per non affogare.

Nessuna conseguenza, invece, per Hypo Group. Sia per la holding di Klagenfurt, che per la controllata italiana di Tavagnacco.

Nella foto, da sinistra, Josef Martinz, Jörg Haider, Werner Schmidt (ora indagato per appropriazione indebita), Tilo Berlin e Wolfgang Kulterer, dopo l’accordo per la cessione alla Bayern Lb del 50,1% di Hypo Group Alpe Adria.

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