Mercoledì 4 Dicembre 2024

xin_271003270902397004116Potrebbe sembrare una storia italiana e invece non lo è. È una storia tutta austriaca, a conferma che certe cose non accadono soltanto da noi. Lo Stato vende, o svende, 62.000 appartamenti di sua proprietà e alcuni suoi “servitori” se ne approfittano, per farli acquistare agli amici degli amici, avendone in cambio quella che noi chiameremmo una tangente. Una cospicua tangente: quasi 10 milioni di euro, versati a una società cipriota, per schivare il fisco, e da questa trasferiti poi su un conto bancario nel Liechtenstein..

Lo scandalo è da alcune settimane su tutti i giornali. Finora ne erano rimasti coinvolti soltanto alcuni personaggi che ruotavano interno al Ministero delle finanze, a società di intermediazione e a banche di investimento. Da ieri risulta indagato anche l’ex ministro delle finanze al tempo dei governi di centrodestra, Karl Heinz Grasser, che non si sa se sia più noto per essere stato uno dei ministri più giovani e piacenti (alle donne) della storia austriaca o per aver sposato Fiona Swarovski, ereditiera del clan dei cristalli.

Che anche Grasser c’entrasse in qualche modo nella vicenda era da immaginarselo, perché le persone coinvolte fin dall’inizio erano suoi collaboratori al ministero, suoi amici personali, suoi partner in società di consulenza costituite dopo l’uscita dalla politica, uno addirittura era stato suo testimone di nozze. In tv Grasser aveva respinto subito e categoricamente ogni accusa, affermando di essere sempre stato all’oscuro di tutto. Ma la magistratura, evidentemente, non dev’essersene convinta e da ieri anche lui è ufficialmente un sospettato.

Lo scandalo riguarda la Buwog, ossia la società dello Stato che un tempo era proprietaria del vasto patrimonio di edilizia pubblica, presente su tutto il territorio nazionale. Nel 2003 il governo di centrodestra Övp-Fpö decide di vendere i 62.000 appartamenti. Il bilancio è in deficit e per rientrare nei parametri di Maastricht è necessario far cassa. Se ne occupa il ministro delle finanze Grasser, che dà il via all’operazione.

Dalla vendita, effettuata tramite una società di investimenti immobiliari, la Immofinanz, si ricavano 830,58 milioni di euro, vale a dire mediamente 13.000 euro per appartamento. Un ruolo da intermediari, in momenti diversi, tra il Ministero, la Immofinanz, la Lehman Brothers (sì, proprio quella americana che poi avrebbe scatenato la crisi della finanza mondiale) chiamata a scegliere l’acquirente e altri organismi, è svolto da due amici intimi del ministro, Walter Meischberger (suo testimone di nozze) e Peter Hochegger, la cui fatica sarà ricompensata con 9,6 milioni di euro: 7,688 milioni al primo e 1,922 milioni al secondo.

Secondo gli inquirenti, i due avrebbero svolto un ruolo fondamentale nel far sapere in anticipo all’Immofinanz, in gara per l’acquisto degli appartamenti, qual era l’offerta della CA Immo, società concorrente. In questo modo, l’Immofinanz aveva rilanciato l’offerta con un rialzo di soli 1,19 milioni di euro e aggiudicarsi la torta. Come avevano potuto disporre della preziosa informazione? Perché il rapporto speciale che avevano con Grasser consentiva loro di accedere liberamente al ministero.

Lo scandalo non sarebbe venuto alla luce se Meischberger e Hochegger non avessero poi sentito la necessità di autodenunciarsi al fisco, per far rientrare i 9,6 milioni dal Liechtenstein, evitando di finire in galera (in questo si può ravvisare una differenza tra il modo austriaco e quello italiano di trattare chi nasconde capitali all’estero). E non sarebbe venuto alla luce se, nel corso delle indagini, anche un ex collaboratore di Grasser, tale Michael Ramprecht, non avesse svelato alla polizia la “fuga” di notizie riservate dal Ministero, che avevano consentito all’Immofinanz di vincere la gara senza grandi sforzi.

Nelle prossime settimane ne vedremo delle belle. Quasi come in Italia. Con la differenza che in Austria la magistratura non è messa sotto accusa quando indaga su politici o ex politici.

Nella foto, l’ex ministro delle finanze Karl Heinz Grasser, in frac e sciarpa con il colori di Stato, al Ballo dell’opera di Vienna in compagnia della moglie Fiona Swarovski.

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