Sabato 18 Maggio 2024

20.02.26 KZ Bad Kleinkirchheimm residence italiana morta (Coronavirus)Erano le 7.54 ieri mattina, quando il Landespressedienst (il servizio stampa del Land Carinzia) ha dato notizia di “una turista friulana deceduta a Bad Kleinkirchheim per sospetto contagio da Coronavirus”. Alla salma era stato effettuato un tampone inviato al “Klinikum” di Klagenfurt, per essere esaminato. Alle 13.22 il cessato allarme: la donna non era stata colpita dal virus, ma era deceduta per altre cause ancora da accertare.

In quelle cinque ore in Carinzia c’è stato allarme generale: coinvolti i sanitari, le forze dell’ordine, l’assessora alla sanità Beate Prettner e persino il governatore Peter Kaiser, che, data l’internazionalità del caso, si è tenuto costantemente in contatto con i vertici del Friuli Venezia Giulia. La preoccupazione era giustificata: si trattava all’apparenza del primo caso di Coronavirus nel Land e del primo decesso; la vittima per di più era italiana, a conferma che la minaccia viene dal nostro Paese. Sarebbe stata anche la prima vittima del Friuli Venezia Giulia, dove finora non si sono registrati decessi, ma nemmeno casi di contagio.

Si tratta di una udinese di 56 anni in vacanza a Bad Kleinkirchheim da venerdì con il marito e i due figli. Lunedì sera si era sentita male. I familiari avevano chiamato un medico, ma tutto era stato inutile. La donna era deceduta verso le 23.30. Il medico che l’aveva visitata “non aveva potuto escludere” (queste le sue parole testuali) che potesse trattarsi di un contagio da Coronavirus.

Non dunque una diagnosi certa, che ovviamente non poteva essere pronunciata senza un esame di laboratorio, ma tanto era bastato per scatenare l’allarme. Il residence dove alloggiava la famiglia (un condominio di più appartamenti occupati da altre famiglie italiane e ceche) è stato isolato e agli ingressi sono stati schierati tre poliziotti, per impedire a chiunque di entrare o uscire.

Per cinque ore gli ospiti del residence sono rimasti “prigionieri” nei loro appartamenti. Qualcuno ha incominciato a scalpitare. Una donna si è affacciata a una finestra, gridando che voleva andarsene. Il blocco alle uscite è stato tolto alle 13.30, dopo le buone notizie giunte dal “Klinikum”. Ma non sono mancate le polemiche. Non tanto per le misure cautelari prese e ritenute da tutti opportune, quanto per la pubblicità data al caso dal Landespressedienst. La notizia del decesso non poteva essere tenuta nascosta, ma era anche necessario – si sono chiesti in molti – menzionare la località dov’era avvenuta? Il nome di Bad Kleinkirchheim e del Coronavirus ha occupato per tutta la mattina i siti web di informazione, inducendo molti ospiti della località a fare le valigie e ad andarsene.

NELLA FOTO, il residence di Bad Kleinkirchheim dove alloggiava la famiglia di Udine.

* * *

20181213094026_413_1436ff9b-a2a9-4ad8-8943-605e21656bf2L’Austria per ora sembra risparmiata dall’epidemia. Forse anche perché fino a ieri pomeriggio erano stati effettuati soltanto 321 test, di cui due soli risultati positivi: sono quelli che riguardano una giovane e un giovane di 24 anni di Bergamo che vivono a Innsbruck. La giovane, come avevamo riferito ieri, lavora alla reception del Grand Hotel Europa, che dopo l’accertamento del suo contagio è stato chiuso dalle autorità sanitarie e i suoi ospiti posti in quarantena.

La “Kleine Zeitung” ha rivelato ieri una curiosa coincidenza. Mercoledì scorso il cancelliere Sebastian Kurz si era recato a Innsbruck per partecipare a un incontro sul problema del traffico lungo l’autostrada che risale dalla Germania lungo la valle dell’Inn, per poi raggiungere il Brennero. Le limitazioni poste dal Land Tirolo ai mezzi pesanti avevano suscitato e stanno suscitando proteste da parte delle associazioni degli autotrasportatori italiani e tedeschi.

In quell’occasione Kurz era stato ospite proprio del Grand Hotel Europa. Per fortuna mercoledì l’addetta italiana alla reception si trovava in vacanza nel suo paese, da dove ha fatto rientro venerdì (i sintomi febbrili del Coronavirus si sono manifestati soltanto lunedì mattina). Se Kurz fosse arrivato tre giorni dopo, l’avrebbe incontrata o, comunque, si sarebbe trovato nelle stesse condizioni degli altri ospiti dell’hotel, subendo le stesse conseguenze.

Si sarebbe trattato del primo caso al mondo di un capo di governo posto in quarantena per ragioni di salute pubblica.

NELLA FOTO, la reception del Grand Hotel Europa.

* * *

Falso allarme anche a Vienna, dove un’insegnante del ginnasio dell’Albertgasse, nella Josefstadt, si è sentita male. In altre circostanze se ne sarebbe andata a casa e tutto sarebbe finito lì, ma non così al tempo del Coronavirus. Nel timore che anche lei potesse essere stata contagiata, la scuola è stata chiusa con dentro anche i suoi 600 alunni. Anche le strade lungo il perimetro dell’edificio sono state chiuse al traffico. Agli ingressi sono stati schierati poliziotti per controllare che nessuno entrasse o uscisse. Il cessato allarme è stato dato dopo quattro ore, il tempo necessario per esaminare in laboratorio il tampone fatto all’insegnante, che è risultato negativo.

* * *

Problemi connessi al Coronavirus anche nelle scuole della Carinzia, sebbene qui non vi siano stati casi sospetti, almeno finora. Le questioni riguardano le gite o i viaggi scolastici in programma in primavera. Gran parte delle scuole aveva scelto l’Italia, sia perché è il Paese più vicino, sia perché qui c’è davvero tanto da vedere.

Ma ora l’Italia è diventata il Paese più “appestato” d’Europa e i genitori degli alunni non vogliono saperne che i loro figli ci vadano. I direttori delle scuole sono alle prese con le disdette, che non sono facili.

Se il Ministero degli Esteri avesse dichiarato l’intera Italia a rischio, i viaggi potrebbero essere annullati con il rimborso dei soldi versati. Ma così non è. Come abbiamo riferito l’altro ieri, sono state dichiarati a rischio soltanto dieci comuni della Lombardia e uno del Veneto. Se i viaggi hanno altre mete, non sussiste il diritto al rimborso.

__________________

Austria Vicina è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina.

Lascia un commento