Sabato 18 Maggio 2024

Oggi dunque si vota in Alta Austria per il rinnovo del Landtag. Gli elettori chiamati alle urne sono 1,1 milione, compresi per la prima volta anche i sedicenni; 56 i consiglieri da eleggere. Il voto è un test interessante per l’Austria intera, perché – lo abbiamo scritto quattro giorni fa – coinvolge il 17% dell’elettorato nazionale. Ma è interessante anche per un osservatore italiano, perché consente di scoprire le differenze tra noi e loro.

La prima riguarda il numero dei partiti. Oggi gli elettori dovranno scegliere soltanto fra 4 liste. Non si tratta di un evento straordinario: è sempre stato così, lista, più lista meno. Sono in lizza i popolari dell’Övp, che in questo Land sono sempre stati dominanti (alle precedenti elezioni nel 2003 avevano ottenuto il 43,4%). Vengono poi i socialdemocratici (Spö), con il 34,4%. Seguono con grande distacco i Verdi e i liberalnazionali (Fpö), rispettivamente con il 9,1 e l’8,4%. Il Bzö non è presente nel consiglio uscente, perché alle precedenti elezioni non esisteva ancora (Haider lo fondò nel 2005).

I sondaggi dei giorni scorsi prevedono per oggi una sostanziale conferma dei voti per l’Övp, che resterà il primo partito. I socialdemocratici, invece, dovrebbero subire una forte emorragia di voti, che potrebbe farli crollare addirittura sotto il 30%. Ne trarrebbe vantaggio l’Fpö, che balzerebbe quasi al 15%, scavalcando i Verdi e diventando così il terzo partito del Land. Per i Verdi c’è il rischio di scivolare sotto il 9% e vedremo dopo cosa ciò comporta.

Infine il Bzö, il partito del defunto Haider. Forte, anzi fortissimo, in Carinzia, è invece assente in tutto il resto dell’Austria (anche domenica scorsa non è riuscito a far eleggere nemmeno un suo uomo nel Landtag del Vorarlberg). L’Alta Austria è l’unico Land – al di fuori della Carinzia – dove oggi potrebbe farcela. Perché Jörg Haider è nato qui, perché qui è vissuta la sua famiglia, perché qui oggi è candidata capolista la sorella Ursula Haubner, unica esponente del partito con una certa notorietà, per essere stata qualche anno fa, ministra agli affari sociali.

Per entrare nel Landtag occorre superare la soglia del 4% in almeno una delle circoscrizioni. Se neppure qui questo obiettivo sarà raggiunto, il Bzö dovrà rassegnarsi ormai a restare un partito regionale, confinato in Carinzia. Non c’è più nessun Haider all’orizzonte che possa risollevarlo sul piano nazionale.

Un’altra fondamentale differenza tra il sistema austriaco e il nostro riguarda la formazione delle coalizioni di governo. Quella uscente era formata da Övp e Verdi. Quella che verrà non si sa. Nessuno dei partiti in corsa si è sbottonato per dire con chi intenderà allearsi. Tutti potranno allearsi con tutti. All’elettore viene chiesto di firmare una cambiale in bianco: gli eletti poi decideranno per conto loro come incassarla.

Le combinazioni possibili sono molteplici e in questa sede possiamo soltanto spiegare quali sono possibili (o impossibili) e perché. Potrebbe essere ricostituito un governo Övp-Verdi, come quello uscente, ma per avere i voti che servono è necessario che i Verdi superino la soglia del 9%. Altrimenti l’Övp potrebbe allearsi con l’Fpö, a cui ha già lanciato messaggi di disponibilità. L’ipotesi di “grosse Koalition” (Övp-Spö) è considerata improbabile, per l’incompatibilità caratteriale tra i leader dei due partiti. A meno che la sconfitta dell’Spö non sia tale da obbligare il suo segretario alle dimissioni. Con il successore un accordo di governo con l’Övp sarebbe fattibile.

Fin qui le considerazioni politiche sul voto. Ma l’elezione in Alta Austria si presta anche ad altre considerazioni, che potremmo definire “civiche”. Le urne non resteranno aperte due giorni, come da noi in Italia. L’apertura questa mattina era fissata alle 7, la chiusura quasi ovunque avverrà alle 14 (alle 16 a Linz, Wels, Steyr, le città più grandi; qualche ora prima nei paesi più piccoli). Nel tardo pomeriggio si conosceranno i risultati quasi definitivi. Quelli definitivi saranno noti intorno alla mezzanotte, un’ora tardissima per le consuetudini elettorali austriache, che si spiega soltanto con il fatto che oggi si vota non solo per il consiglio regionale, ma anche per quelli comunali e, con scheda separata, per i sindaci.

Per esercitare il diritto-dovere di voto agli austriaci non servono due giorni, bastano 7 ore.

Lascia un commento