Sabato 18 Maggio 2024

Nassfeld Ski & Family 2013-03-05Non è vero che il turismo invernale sia in crisi. Ci sono poli sciistici in crisi e poli sciistici che invece godono di ottima o almeno buona salute. Pramollo-Nassfeld è tra questi.

 

La stagione sciistica si è chiusa domenica scorsa e i conti definitivi devono ancora essere fatti, ma i dati relativi ai mesi precedenti, da novembre a marzo, riferiscono di quasi mezzo milione di pernottamenti, vale a dire 10.000 in più rispetto all’anno precedente. Questo è avvenuto nonostante la crisi economica che ha messo in difficoltà molte famiglie (ma Pramollo-Nassfeld è un polo sciistico di richiamo quanto meno europeo e da qualche parte nel continente si trovano comunque turisti che possano ancora permettersi una vacanza sulla neve), nonostante l’incremento dei prezzi degli skipass e degli alberghi, nonostante le condizioni metereologiche che, seppur generose di neve, talvolta sono state fin troppo generose, paralizzando gli impianti di risalita e le vie di accesso.

 

Per Pramollo-Nassfeld l’incremento delle presenze risulta del 2% rispetto all’anno precedente e addirittura del 9% rispetto alla stagione 2011-2012. Decisivo il numero dei pernottamenti in marzo, addirittura del 13,4% superiore rispetto al marzo del 2013.

 

Un dato importante per il turismo a Pramollo-Nassfeld è anche quello degli arrivi: qui l’aumento è stato dell’8% e ha superato addirittura il picco della stagione 2008-2009 che era stato del 6%. Mancano ancora i dati di aprile, che tuttavia dovrebbero confermare se non migliorare il trend registrato nel resto della stagione.

 

Le ragioni dei buoni risultati, secondo i responsabili della stazione turistica, vanno ricercate “nell’ottima condizione delle piste, con molta neve, oltre 2 metri, sino a fine stagione, e nella grande capacità ricettiva delle strutture”. Il secondo elemento è sicuramente determinante e fa la differenza con i poli sciistici friulani. Le nostre piste non sono inferiori per qualità (quella del Lussari costituisce un’attrazione irresistibile anche per molti sciatori austriaci), ma la capacità ricettiva dei poli sciistici friulani è limitata e degenerata: troppi appartamenti privati, frutto di pura speculazione immobiliare e utilizzati una o due sole settimane all’anno, e pochi alberghi e residences, che garantirebbero invece presenze durante tutti i giorni della settimana e nell’intera stagione.

 

Nel bilancio di fine anno di Pramollo-Nassfeld, tuttavia, non si fa cenno alle presenze giornaliere, vale a dire agli sciatori pendolari, che non prendono alloggio e non emergono dalle statistiche sui pernottamenti. Un tempo contribuivano a quasi il 50% del fatturato degli impianti di risalita. E oggi quanti sono? Il loro numero è aumentato o è calato rispetto al passato? Gli sciatori pendolari provengono soprattutto dalla Carinzia, dal Friuli Venezia Giulia e dal Veneto, favoriti dall’avvicinamento in autostrada. Sono aree dove la crisi economica si è fatta sentire e dove una giornata sugli sci a Pramollo-Nassfeld (con le tariffe dello skipass di Pramollo-Nassfeld) potrebbe essere diventata un lusso che non ci si può più permettere.

 

Lascia un commento