La Chiesa austriaca si affida a una donna per affrontare la più grave emergenza della sua storia recente: quella dei preti pedofili. L’annuncio è stato dato ieri dal cardinale Christoph Schönborn, nel corso della trasmissione televisiva “Pressestunde”. L’incarico è stato proposto a Waltraud Klasnic, 65 anni, di Graz, esponente di spicco del Partito popolare, già governatrice della Stiria dal 1996 al 2006. Presiederà una commissione da lei stessa nominata, che avrà il compito di assistere le vittime, provvedere al loro risarcimento e individuare strumenti adatti per evitare che si ripetano episodi di simile gravità.
La Klasnic, attualmente all’estero, ha fatto sapere di essere disponibile e di volersi mettere al lavoro quanto prima, possibilmente già in aprile. Si tratta – ha detto – di un compito non facile, ma che considera un “dovere morale” assolvere. Il cardinale Schönborn, dal canto suo, le ha assicurato una “completa indipendenza”, cosa che lei giudica “una precondizione imprescindibile per poter svolgere un’opera credibile e meritevole di fiducia”. Già giovedì santo, dopo il suo ritorno in Austria, la Klasnic incontrerà il primate per stabilire il modo di procedere. Nei giorni successivi provvederà a costituire la commissione. È escluso che ne facciano parte esponenti della Chiesa, la cui presenza rischierebbe di minarne l’autonomia e la credibilità.
Del resto è stato lo stesso Schönborn a convincersi che fosse necessaria una scelta coraggiosa per cercare di recuperare la fiducia fortemente compromessa dei fedeli nelle istituzioni ecclesiastiche. I servizi di assistenza, istituiti in tutte le diocesi austriache dopo l’esplodere dei casi, si sono rivelati infatti un fallimento. Nessuna delle vittime si è rivolta ad essi. Era necessario inventare uno strumento nuovo e del tutto esterno all’istituzione ecclesiastica.
Avrà maggior fortuna questa commissione “laica”? Le prime reazioni all’iniziativa sono state piuttosto tiepide, per non dire critiche. Soprattutto la scelta della Klasnic ha suscitato perplessità. Si tratta di una donna molto popolare in Stiria, dove negli anni del suo governo veniva chiamata con affetto “Landesmutti” (“mamma del Land”), anziché Landeshauptmann. Ma è impossibile non ricordare anche che il suo mandato si concluse con una sconfitta elettorale dovuta agli scandali in cui era rimasta coinvolta la sua giunta. “Come si può credere che la Klasnic riesca a far luce sugli episodi di violenza nella Chiesa – si leggeva ieri nei blog dei giornali on line – se da governatrice aveva fatto di tutto per nascondere gli affari sporchi del Land, asserendo di non esserne a conoscenza?”
Più caute le reazioni politiche e istituzionali. Il movimento “Plattform Betroffener kirchlicher Gewalt”, che assiste le vittime di preti pedofili, ha espresso forti dubbi sull’indipendenza della commissione, che pure rappresenta – ha riconosciuto – un passo avanti “anche se di un paio di centimetri”. Il fatto che a presiederlo sia la Klasnic, peraltro, escluderebbe che possa agire in piena autonomia dalla Chiesa. Non solo per il partito di appartenenza dell’ex “Landesmutti”, ma anche per la sua vicinanza al vescovo di Graz, Egon Kappellari.
Nella foto, Waltraud Klasnic mentre scende in lacrime le scale del palazzo del governo di Graz, circondata dai giornalisti, dopo la sconfitta elettorale del 2005.