Sabato 18 Maggio 2024

20.08.29 Sebastian Kurz, discorso alla nazione“C’è una luce in fondo al tunnel”. Lo ha detto ieri Sebastian Kurz, il cancelliere austriaco riapparso in pubblico dopo un breve periodo di assenza (si suppone per ferie). Il tunnel è quello dell’epidemia da Coronavirus, mentre la luce è la speranza che il peggio sia passato e che gli austriaci non possano attendersi altro che tempi migliori.

A fine marzo, quando l’epidemia era al suo inizio, Kurz aveva fatto previsioni di altro tenore. “Presto ognuno di noi – aveva detto – avrà qualcuno deceduto per Coronavirus nella cerchia dei suoi conoscenti” e il conto dei morti alla fine avrebbe superato quota 100.000. Al catastrofismo di allora fa riscontro ora una visione molto più ottimistica e c’è da augurarsi che, se la prima previsione del cancelliere grazie a Dio era sbagliata, almeno questa sia giusta.

Annunciato da alcuni giorni, l’intervento di Kurz è stato definito da qualcuno in vena di esagerazioni come un “discorso alla nazione”. In effetti il cancelliere non ha indicato progetti specifici, ma si è limitato ad enunciare le linee lungo le quali il suo governo intende muoversi nel prossimo futuro.

In primo luogo in campo sanitario, visto che l’epidemia da Covid-19 continua ad essere il problema numero uno del Paese. Kurz è apparso abbastanza ottimista in proposito. In base ai colloqui che dice di aver avuto con gli esperti, “è abbastanza probabile che già la prossima estate potremo tornare alla nostra abituale normalità”. Fino ad allora, però, l’Austria dovrà fare i conti con un altro periodo di limitazioni, dato che nella stagione fredda la vita al chiuso aumenterà le possibilità di contagio.

“Avremo a che fare con un moto ondoso – questa l’immagine evocata dal cancelliere – con successi e ricadute, con inasprimenti e alleggerimenti delle misure di prevenzione”. Insomma, non è finita con il virus e fino al prossimo anno il governo dovrà reagire con immediatezza all’eventuale insorgere di nuovi focolai, secondo la regola già enunciata in passato: “Tanta liberà quanta è possibile, tante limitazioni quante sono necessarie”. Per spiegare meglio la necessità di adeguarsi di giorno in giorno alle necessità del momento, alternando chiusure a riaperture, Kurz si è servito di un’altra immagine efficace: quella della fisarmonica. Nei prossimi mesi i cittadini austriaci dovranno attendersi dal governo un’azione “a fisarmonica” in campo sanitario.

Ma un “discorso alla nazione” non può essere monotematico. Il cancelliere ha promesso per il prossimo anno una nuova crescita economica, che sarà stimolata dalle iniziative previste nel programma di governo: la creazione di una nuova forma societaria, che semplifichi e favorisca la creazione di nuove aziende, con la partecipazione di lavoratori; incentivi fiscali per finanziare start-up e piccole e medie imprese con contenuti innovativi; misure per favorire la capitalizzazione delle società; incentivi per la trasformazione in chiave ecologica delle imprese.

Si penserà anche a chi ha perso il lavoro, con la creazione di una fondazione che dovrà aiutare alla riconversione professionale dei disoccupati nei settori dell’assistenza e della digitalizzazione. Kurz ha stimato che in questi due campi vi sarà una domanda per 90.000 posti di lavoro nei prossimi dieci anni. Bene lo smart-working, ma, d’intesa con le parti sociali, andranno stabilite nuove regole che ora mancano.

Kurz ha avuto parole di elogio per l’Ue e per i 750 miliardi del recovery fund stanziati, su cui fino all’altro ieri era stato molto critico. “Quei soldi – ha detto – rappresentano una grande chance, ma soltanto se saranno investiti in modo adeguato. Noi prenderemo l’iniziativa, insieme con altri Stati europei, per controllare con attenzione che queste risorse siano investite in progetti finalizzati”. Non ha menzionato l’Italia, ma è come se lo avesse fatto.

Nel programma di lavoro dei prossimi mesi Kurz ha menzionato anche un “Patto contro la solitudine nella vecchiaia”. È un punto che probabilmente è stato ispirato dalla condizione di isolamento in cui hanno vissuto i vecchi nei giorni più difficili della pandemia, chiusi nelle case di riposo, senza alcun contatto con i loro familiari. “Ogni uomo in Austria ha meritato la possibilità di invecchiare con dignità” e a tale condizione appartiene anche il diritto “di non sentirsi solo e di poter vedere regolarmente la propria famiglia e i propri amici”.

Per evitare il divieto delle visite nelle case di riposo, imposto nei mesi della pandemia, il governo stringerà un patto con i Länder per creare negli ospizi e negli ospedali le condizioni tecniche che consentano la vicinanza delle persone care, senza che vi sia pericolo di contagi.

Critiche sono piovute da tutti i partiti di opposizione, che hanno visto nel discorso del cancelliere soltanto uno strumento di auto-propaganda, senza veri contenuti. A queste critiche si sono unite anche la Camera del lavoro e il sindacato. Positivo, invece, il giudizio della Camera dell’economia, degli Industriali, della Lega degli agricoltori. Il “patto contro la solitudine” ha riscosso l’approvazione della Caritas, dell’Hilfwerk e del Seniorenbund, ovvero di due istituzioni di volontariato e dell’associazione dei pensionati.

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