Sabato 18 Maggio 2024

20.08.31 Heinz Fassmann, ministro IstruzioneAnche in Austria le scuole di ogni ordine e grado riapriranno i battenti il 14 settembre; nei tre Länder più orientali – Vienna, Bassa Austria e Burgenland – addirittura con una settimana di anticipo. L’inizio dell’anno scolastico è atteso senza grandi patemi d’animo, benché non sia stato preso alcun provvedimento straordinario per scongiurare il pericolo di un riesplodere dell’epidemia da Coronavirus. Non sono stati acquistati nuovi banchi per un migliore distanziamento nelle aule. Non sono stati rafforzati i trasporti con scuolabus e mezzi pubblici, per evitare affollamenti. Non è aumentato il numero delle classi, né sono stati programmati doppi turni.

Il ministro della Pubblica istruzione Heinz Fassmann (nella foto) scommette su un avvio “normale” dell’anno scolastico, come se il Covid-19 non ci fosse. Ma, siccome il Covid-19 è sempre in agguato da qualche parte, alcune disposizioni sono state pur date, disposizioni che ciascuna scuola, nell’ambito della propria autonomia, deciderà se applicare o meno e in che misura

Non ci sarà l’obbligo della mascherina naso-bocca, né per gli alunni elementari, né per quelli delle medie e delle superiori. Dovranno portarla mentre percorreranno le scale e i corridoi per entrare in classe, ma una volta seduti saranno liberi di togliersela. Nessuna attività sportiva in palestra, ma soltanto all’aperto, evitando quelle discipline che implicano contatto fisico. Pausa delle lezioni ogni 20 minuti, per far arieggiare le aule.

E se qualcuno si ammala di Coronavirus? La strategia del ministro Fassmann è di evitare la chiusura indiscriminata di scuole, come era avvenuto in marzo. Si procederà per gradi, con interventi limitati alla classe, poi al plesso scolastico, infine a tutte le scuole di una determinata area.

Decisiva sarà l’applicazione del “Coronavirus-Ampel”, ovvero del “semaforo” che con i suoi colori (quattro colori, dal verde al rosso, anziché i tre colori dei semafori stradali) indicherà il grado di emergenza epidemica. Con semaforo verde, ovviamente, le attività scolastiche si svolgeranno in modo normale, come negli anni passati.

Ma se il colore vira sul giallo? Scatteranno le prime contromisure: per esempio, non si potrà più fare lezione di canto in aula, se non adottando la mascherina (ma si potrà evitare la mascherina cantando all’aperto).

Con il semaforo arancione le scuole superiori potranno reintrodurre le lezioni da casa, ma potranno anche decidere autonomamente di proseguire le lezioni in classe con numero ridotto di allievi. Gli alunni delle elementari e medie continueranno a frequentare le scuole, ma con alcune limitazioni.

Se il semaforo diventa rosso, significa che è ritornata l’emergenza. In tal caso scatta il lock-down per l’intero distretto e le scuole che vi sono comprese chiuderanno di nuovo i battenti. Le lezioni si seguiranno da casa, com’era già avvenuto in marzo.

Sembra tutto chiaro, ma non lo è. Il “Coronavirus-Ampel” resta un oggetto misterioso, perché non si conoscono ancora i criteri con cui saranno accesi i vari colori, né si sa esattamente quali effetti produrrà il passaggio da un colore a quello di gravità superiore. Forse si preferisce restare nel vago, perché le difficili decisioni da prendere in situazioni di emergenza non possono essere affidate a meccanismi automatici.

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