Lunedì 7 Ottobre 2024

20.08.28 Valico Caravanche 22-23 agostoL’incubo della paralisi del traffico dello scorso weekend ai valichi di confine con l’Austria potrebbe ripresentarsi nel prossimo weekend, che, coincidendo con la fine delle vacanze di agosto per decine di migliaia di turisti, lascia prevedere una valanga di veicoli in viaggio di ritorno dal mare. Le immagini delle auto ferme in coda per 10 ore al confine delle Caravanche sono ancora nella memoria di tutti.

Si spera che una simile catastrofe non debba ripetersi. Quanto meno questa volta chi deve provvedere ai controlli sanitari alle frontiere è meglio preparato al compito e non si troverà, come sabato scorso, con i moduli da far compilare ai viaggiatori ancora da stampare. In ogni caso, c’è da attendersi comunque una nuova situazione di emergenza, perché il traffico previsto in entrata in Austria sarà maggiore. Code saranno inevitabili sia ai valichi più frequentati dai turisti austriaci, tedeschi e olandesi in arrivo dalle coste istriano-dalmate, come quelli delle Caravanche e del passo Loibl, ma non mancheranno problemi neppure ai valichi con l’Italia di Tarvisio (strada statale e autostrada), dove per fortuna il flusso previsto sarà sensibilmente inferiore.

In vista di questo scenario, l’Asfinag – società che gestisce le autostrade austriache – ha disposto il cosiddetto “Blockabfertigung”, prima che si giunga alla paralisi del traffico (i veicoli vengono fatti transitare su entrambe le carreggiate dell’autostrada).

Inoltre ha incaricato il Samaritenbund (è un’associazione di volontariato che opera nel campo del soccorso e dell’assistenza) di intervenire sul chilometro di strada tra il portale del tunnel delle Caravanche e il confine di Stato, per prestare assistenza sanitaria, ove ce ne fosse bisogno, e distribuire acqua agli automobilisti assetati. Sono misure che tranquillizzano, ma al tempo stesso suscitano allarme, perché presuppongono uno scenario drammatico di automobilisti in sosta prolungata, tanto da rischiare malori o disidratazioni.

Staremo a vedere come andrà. Per ora la sola cosa che si può dire è sconsigliare, chi può, dall’intraprendere un viaggio verso l’Austria prima di lunedì.

Le ragioni di tanto rigore ai confini austriaci sembra dovuta alla recente crescita dei contagi, che ormai è quasi ogni giorno sopra quota 300 (nelle 24 ore tra mercoledì e ieri si erano registrati 328 nuovi casi). È ben vero che il fenomeno è direttamente legato al maggior numero di test eseguiti, ma preoccupa il fatto che la positività si riscontri soprattutto in persone rientrate dalle vacanze all’estero, in particolare dalla Croazia.

Anche all’inizio della pandemia, il virus era entrato in Austria dall’estero. Chi ha seguito questo blog ricorda che i primi due casi di contagio erano dovuti a una coppia di italiani della provincia di Bergamo (lei impiegata alla reception del Grand Hotel Europa di Innsbruck) rientrati in Tirolo dalle ferie e tutti i primi 50 contagi erano riconducibili ad austriaci venuti dall’Italia o entrati in contatto con italiani. Solo sei infezioni erano apparse “fatte in casa”: riguardavano un anziano avvocato di Vienna e alcuni suoi collaboratori di studio.

La cautela con cui ora l’Austria vigila i suoi confini ha a che fare con lo scenario di allora. Attualmente in Austria 26.361 persone sono risultate positive al test, ma soltanto 145 persone hanno avuto bisogno del ricovero in ospedale; di esse 24 sono finite in terapia intensiva.

 

NELLA FOTO, il valico Slovenia-Austria delle Caravanche, come si presentava nello scorso weekend.

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