Sabato 18 Maggio 2024

19.12.27 Pleschnitzzinken, Tauri di Schladmig - CopiaLe probabilità di trovare ancora in vita chi viene sepolto da una valanga sono indicate dalla curva di un diagramma che per questo viene definita “curva di sopravvivenza”: scende rapidamente con il trascorrere del tempo. Se si è soccorsi entri i primi 18 minuti le probabilità di farcela sono molto alte (fino al 90%). Per questo a chi va in zone a rischio viene raccomandato di portare con sé una pala pieghevole, per poter immediatamente cercare di disseppellire eventuali compagni travolti dalla neve, senza attendere i soccorsi che richiederebbero tempi troppo lunghi. Dopo tre quarti d’ora, infatti, le probabilità di sopravvivenza scendono al 25%. E se dal momento dell’incidente sono trascorse 5 ore? In tal caso la morte dell’infortunato è data quasi sempre per scontata.

19.12.27 Pleschnitzzinken, Tauri di Schladmig, soccorso valanga - CopiaPer questo ieri a Schladming si parlava di un “miracolo di Natale” a proposito del salvataggio di un escursionista rimasto sepolto per 5 ore sotto una valanga sul Pleschnitzzinken, un monte alto 2112 metri, nel gruppo dei Tauri. L’infortunato (ma nel suo caso si dovrebbe dire il “fortunato”) è un giovane della valle dell’Enns di 26 anni. Quando i soccorritori hanno incominciato a scavare nella neve erano convinti di poter recuperare soltanto una salma. Invece hanno avuto la sorpresa e la gioia di trovare il giovane ancora in vita e cosciente.

Quando lo hanno estratto dalle neve e lo hanno caricato su un battipista per portarlo a valle non riuscivano a credere ai loro occhi. Michael Miggitsch, capo del soccorso alpino del Land, è stato il primo a parlare di un “Weihnachtswunder”, un “miracolo di Natale”. Secondo le statistiche del Soccorso alpino – ha spiegato poi Miggitsch – che qualcuno sopravviva dopo essere rimasto per 5 ore sotto una valanga capita una volta ogni venti anni”. L’unica spiegazione del caso è che davanti al viso dell’escursionista si sia creato per caso uno spazio d’aria, che gli avrebbe consentito di respirare. Un miracolo, in effetti.

L’infortunio è accaduto il 24 dicembre, vigilia di Natale. Non ha avuto testimoni, per cui l’allarme è stato dato verso le 17 dai genitori e da un amico del giovane. Prima di rivolgersi alla polizia avevano cercato di mettersi in contatto con lui telefonicamente, ma senza successo. Subito dopo si sono messe in moto le squadre di soccorso, che hanno raggiunto la zona della valanga camminando ormai al buio. Poiché l’area è attraversata da piste di sci, i soccorritori sono stati portati in quota fin dove possibile con gatti della neve. Era stato messo a loro disposizione anche un elicottero, che tuttavia non si è potuto impiegare per le condizione meteo avverse (aveva incominciato a nevicare).

Il dispositivo di soccorso di cui era dotato l’escursionista ha facilitato l’individuazione del punto in cui si trovava sepolto. Tuttavia tra il momento dell’incidente, il tardivo allarme e la mobilitazione dei soccorritori (20 uomini della Polizia alpina di Liezenz e del Soccorso alpino di Gröbming) erano trascorse ormai 5 ore. Quando finalmente il giovane è stato dissepolto appariva semicongelato. Un medico del soccorso alpino ha provveduto subito a dargli una prima assistenza. Poi è stato trasportato a valle con un gatto della neve e in ambulanza all’ospedale di Schladming. Si è sentito subito meglio, tanto che già il giorno dopo è stato dimesso.

 

NELLA FOTO, il Pleschnitzzinken, nei Tauri di Schladming, in una giornata di sole e, sotto, i soccorritori accorsi per liberare dalla neve l’escursionista travolto dalla valanga.

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