Sabato 18 Maggio 2024

06.04.14 Fritz Rubin-Bittmann in braccio alla madre Sidonia (Profil) - CopiaLa Zirkusgaße si trova nella Leopoldstadt, il secondo distretto di Vienna, quello che di solito i turisti non visitano, benché immediatamente adiacente al centro storico, perché al di là del canale del Danubio. Ma è anche un distretto facilmente identificabile, perché coincide con l’”isola” formata tra il Danubio e il Donaukanal.

 

Zirkusgaße significa “via del circo” e si chiama così perché proprio qui, di fronte al numero 37, aveva la sua sede fissa il leggendario circo Renz. E subito accanto si trovava una sinagoga. Una delle tante, perché il secondo distretto, ovvero la Leopoldstadt, era la zona di Vienna abitata dagli ebrei, fin da quando nel 17. secolo l’imperatore aveva riservato ad essi alcuni caseggiati.

 

Abbiamo citato il numero 37 della Zirkusgaße non a caso: perché i 44 inquilini di quell’edificio, tutti ebrei, furono rastrellati dai nazisti tra il febbraio 1941 e l’ottobre 1942 e deportati nei campi di sterminio. Non ne sopravvisse alcuno. E tuttavia, nel settembre 1944, nella cantina di quella casa ormai svuotata dei suoi legittimi inquilini e rioccupata da viennesi “ariani”, venne alla luce un bambino ebreo, l’ultimo bambino ebreo nato nella Vienna nazista. Si chiama Fritz Rubin-Bittmann ed è tuttora vivente.

 

I suoi genitori, Sidonie e Josef Rubin-Bittmann, erano “U-Boote”, ebrei cioè che avevano tentato di sottrarsi alla deportazione nascondendosi in una cantina o in una soffitta come Anna Frank, sperando di non essere denunciati da qualche zelante delatore. Erano cioè ebrei “sommersi”, come i sommergibili in fondo al mare (U-Boote significa appunto sommergibile). Avevano trovato rifugio in Ferdinandstrasse 6, non lontano dalla Zirkusgaße, in una stanza senza finestre del capo condominio. Quando nell’inverno 1944 Sidonie rimase incinta, il padrone di casa non ne volle più sapere della coppia: considerava troppo rischioso un parto in casa sua. Qualcuno se ne sarebbe accorto e avrebbe chiamato la Gestapo.

 

I coniugi Rubin-Bittmann dovettero così lasciare il loro ripostiglio e con l’aiuto di un amico trovarono rifugio nella cantina della Zirkusgaße 37, ormai arianizzata. Qui il 5 settembre 1944 venne alla luce Fritz, l’ultimo ebreo nato a Vienna sotto i nazisti. Naturalmente non fu possibile per la coppia tenere il bambino. Lo affidarono – dietro lauto compenso – alla famiglia del capo condominio, che già aveva un neonato, i cui vagiti si sovrapponevano a quelli di Fritz, evitando di suscitare sospetti.

 

Dopo la guerra la famiglia Rubin-Bittmann si ricompose in un appartamento della Schöllerhofgaße, non lontano dalla Zirkusgaße. Sidonie e Josef sono deceduti una trentina di anni fa. Fritz è diventato medico e ha un ambulatorio assieme al fratello nato dopo la guerra.

 

Nella foto, Fritz Rubin-Bittmann in braccio alla mamma Sidonia pochi mesi dopo la fine della guerra.

 

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