Sabato 18 Maggio 2024

20.11.09 Mike Pompeo e Alexander Schallenberg a ViennaIl presidente della Repubblica austriaca, Alexander Van der Bellen, si è congratulato con Joe Biden per la vittoria. Dal letto di sofferenza, dove si trova adagiato per le lesioni riportate al bacino cadendo in casa, ha inviato un twitt al futuro inquilino della Casa Bianca, “rallegrandosi per una forte collaborazione transatlantica nei prossimi anni e confidando di poter salutare il ritorno degli Usa agli accordi sul clima di Parigi”.

Anche il cancelliere Sebastian Kurz si è congratulato con il vincitore americano e anche lui ha auspicato “una stretta collaborazione nel futuro”, ricordando che “Europa e Usa sono unite da un sistema di valori di cui noi siamo insieme garanti”.

Alle congratulazioni si è unito anche il ministro degli Esteri, Alexander Schallenberg, che in questo modo ha vinto il campionato del mondo delle facce di bronzo. Soltanto sei giorni fa, mercoledì scorso, il capo delle diplomazia austriaca aveva trasmesso un’istruzione a tutte le ambasciate del mondo perché sostenessero la linea di Donald Trump per una rapida conclusione dello spoglio dei voti, se non addirittura per una completa interruzione del conteggio delle schede, negli Stati dov’era ancora in corso. Il messaggio di Schallenberg era giunto agli ambasciatori proprio nella mattinata in cui Trump si era autoproclamato prematuramente vincitore delle elezioni.

Nelle “lines to take”, ovvero nelle direttive che indicavano quale dovesse essere la posizione dell’Austria, si legge tra l’altro testualmente: “Noi abbiamo sempre saputo che questa elezione presidenziale sarebbe stata fortemente combattuta”. Seguono le parole che i rappresentanti diplomatici austriaci avrebbero dovuto usare nelle loro dichiarazioni pubbliche: “Noi speriamo che l’elezione non diventi una storia infinita. Non vogliamo che gli Usa si guardino l’ombelico o si trovino in una stato di introversione”.

Le direttive pro Trump hanno sorpreso il corpo diplomatico, perché è buona regola, durante un’elezione in un Paese straniero, non prendere posizione per l’uno o per l’altro dei candidati in campo, per non pregiudicare i rapporti con chi poi vincerà la competizione. Non ci sembra che alcun leader di governo europeo si sia sbilanciato nelle recenti elezioni in Usa. Non lo ha fatto nemmeno Angela Merkel, nonostante il rifiuto di Trump di stringerle la mano in occasione di un loro incontro di lavoro di qualche tempo fa.

In Italia si sono espressi a favore di Trump o di Biden alcune forze politiche di opposizione. Uno addirittura è andato in giro con il logo di Trump sulla mascherina, tanto da meritarsi il titolo di “Cheerleader di Trump” (copyright “The Independent”). Ma se ne sono astenuti rappresentanti del governo.

Lo stupore per le “lines to take” di Schallenberg è tanto maggiore, in quanto il ministro non è un politico senza esperienze diplomatiche, ma è lui stesso un diplomatico di carriera, figlio di un ambasciatore, discendente da famiglia aristocratica. Era direttore della Sezione di coordinamento con l’Ue al Ministero degli Esteri, quando nel giugno 2019 venne chiamato a far parte del governo tecnico di transizione tra il governo Kurz I (quello con l’Fpö) e il governo Kurz II (con i Verdi). Anche gli ambasciatori erano rimasti sconcertati dall’ordine di servizio ricevuto e questo spiega forse come mai quel documento sia diventato pubblico.

Ma, a prescindere dallo scivolone diplomatico del ministro, l’impressione negli osservatori è che almeno una parte del governo austriaco fosse schierata per Trump. In febbraio Schallenberg aveva fatto visita a Washington al collega Mike Pompeo e i due si erano talmente piaciuti che il secondo in agosto aveva ricambiato la visita a Vienna. Inoltre, su molti scottanti temi politici, come il Medio Oriente, l’Iran o il Venezuela, il governo di Vienna si sarebbe avvicinato molto alla politica estera dell’amministrazione Trump, talvolta in contrapposizione con quella dell’Ue. E questo – si teme – potrebbe ora influenzare le relazioni con la nuova presidenza.

Ecco dunque che per scongiurare questo timore sono partiti a raffica i twitt di congratulazioni, compreso quello di Alexander Schallenberg. “Gli Stati Uniti sono e rimangono il nostro partner più importante” ha scritto il ministro, dopo essersi congratulato con il duo Biden-Harris e aver auspicato “un rafforzamento della partnership transatlantica”. In attesa che ciò avvenga, Schallenberg si recherà a ritirare il premio del campionato “facce di bronzo”.

 

NELLA FOTO, Alexander Schallenberg (a destra) e Mike Pompeo si salutano nella sede del Ministero degli Esteri di Vienna, dandosi di gomito. “Incontro tra buoni amici” scriveva in agosto il “Kurier”.

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