Sabato 18 Maggio 2024

CIMG9754La Stiria, dove domenica si è eletto il consiglio regionale, non è davvero più un feudo dell’Övp, il Partito popolare austriaco. Certo, già 5 anni fa aveva perso clamorosamente le elezioni, in una regione dove per 60 anni aveva avuto il dominio assoluto, come la “balena bianca” un tempo nel Veneto. Ma allora si era parlato di un “incidente di percorso”: una serie di scandali proprio negli ultimi mesi della campagna elettorale aveva determinato lo storico sorpasso dei socialdemocratici (Spö).

Questa volta l’Övp puntava alla rivincita, che invece non c’è stata. L’Spö è rimasto il primo partito, con il 38,4%, mentre l’Övp si è dovuto rassegnare a un 37,2%. La differenza è minima, come si vede, ma non è il dato numerico che conta. Conta il fatto che l’intera mappa politica della Stiria è stata ridisegnata. I due partiti storici, che un tempo occupavano quasi per intero lo spettro politico del Land, ieri sono stati ulteriormente ridimensionati. Pur restando ai primi posti, l’Spö ha perso il 3,3% e l’Övp l’1,5%. L’elettorato si è spostato verso altre forze politiche. Verso i Verdi, per esempio, che hanno conservato il 5,2% che già avevano, e soprattutto verso l’Fpö, il partito liberalnazionale, unico a guadagnare consensi, anzi a più che raddoppiarli (10,8%). La Stiria, inoltre, è l’unico Land con una significativa presenza di comunisti (domenica hanno avuto il 4,4%).

Dicevamo di una mappa politica ridisegnata. Sta succedendo qui quel che è già successo in Italia. Un esempio. Nelle aree industriali di Bruck an der Mur, tradizionalmente rosse, l’Spö ha perso quasi il 7%, a favore soprattutto dell’Fpö, la cui campagna xenofoba (ricordate il videogioco “ammazza il muezzin”?) ha evidentemente convinto un elettorato operaio spaventato dalla crisi e dalla concorrenza della manodopera straniera. Paradossalmente l’Spö, partito degli operai, ha aumentato i consensi a Graz, capoluogo del Land, la cui borghesia finora aveva sempre favorito l’Övp.

Governatore dovrebbe essere confermato il socialdemocratico Franz Voves, ma i voti del suo partito non gli basteranno. Dovrà accordarsi con l’Övp, sul modello della “Grosse Koalition” del governo nazionale, oppure allearsi con l’Fpö, destinato a fare l’ago della bilancia. Non vi sono altre possibilità per avere la maggioranza in giunta e in consiglio. L’una soluzione e l’altra avranno ripercussioni a livello nazionale. Ed è proprio questa la ragione per cui nessuna scelta sarà fatta prima del 10 ottobre, giorno in cui si voterà anche a Vienna.

Nella foto, i leader dei partiti politici stiriani intervistati dalla tv austriaca dopo l’annuncio dei risultati ufficiosi del voto di domenica scorsa.

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