Domenica 2 Giugno 2024

17.08.01 Sebastian-Kurz, Puls 4, SommergespraechIncomincia – anzi, è già incominciata – la campagna elettorale televisiva in Austria, in vista del voto del 15 ottobre. I partiti non sono molti: tre medio-grandi, tre piccoli, forse qualche ulteriore lista minore che quasi sicuramente non raccoglierà i voti sufficienti per entrare in Parlamento. I tre, che abbiamo definito “medio-grandi”, sono l’Övp (Partito popolare), l’Spö (Partito socialdemocratico) e l’Fpö (Partito liberal-nazionale). Si equivalgono, grosso modo, perché ciascuno di essi raccoglie nei sondaggi tra il 25 e il 30% dei voti.

Poi vengono i “piccoli”: i Verdi, i Neos e la Lista Pilz. I Verdi alle ultime elezioni avevano raggiunto il 12,42%, ma sono in piena crisi e i sondaggi li danno ora sotto il 10%. I Neos viaggiano intorno a 5%, vale a dire poco sopra la soglia del 4% necessaria per entrare in Parlamento. Della Lista Pilz non si sa nulla, nemmeno il nome definitivo, perché è stata appena inventata da Peter Pilz, esponente storico dei Verdi, che ha abbandonato il movimento ambientalista, mettendosi in proprio. La sua è una “one-man-band”, ma potrebbe avere successo e forse, secondo alcuni osservatori, raccogliere addirittura più voti dei Verdi.

Tra grandi e piccole, le liste in lizza sono dunque soltanto sei. Improponibile un paragone con la foresta dei partiti e partitini che affollano la scena politica italiana. E purtuttavia, nonostante il numero contenutissimo delle forze in campo, lo spazio che le tv austriache – l’Orf pubblica e un paio di emittenti private – dedicheranno a quelle che un tempo noi chiamavamo “tribune elettorali” si annuncia spropositato. Fino ad oggi abbiamo contato in calendario 35 appuntamenti, ma sicuramente ce ne saranno di più, tanto da farne indigestione.

La ragione di ciò è dovuta probabilmente proprio dal numero limitato dei partiti. Non sono tanti e quindi le emittenti hanno ritenuto possibili confronti a due (“Die Duelle”) tra i candidati di tutti i partiti. In Italia una cosa del genere sarebbe impossibile, dato il numero dei partiti. Ma in Austria, invece, è possibile che ciascun partito si confronti in tv davanti a ciascuno degli altri partiti. Ai “duelli” si aggiungono poi interviste ai singoli candidati, i cosiddetti “Sommergespräche”, che sono la stessa cosa ma svolte nel periodo estivo, prima dell’inizio della campagna elettorale vera e propria (“Sommergespräche” significa infatti “conversazioni estive”).

Infine ci sono i leggendari “Elefantenrunde”, vale a dire i dibattiti televisivi conclusivi, a cui partecipano insieme i rappresentanti di tutti i partiti. Il primo di questi “circoli degli elefanti” è in programma il 1. ottobre sulla tv privata Atv; il secondo e ultimo, il 12 ottobre, tre giorni prima del voto, sull’emittente pubblica Orf. Il panorama dei programmi elettorali si completa (per ora) con varie puntate di “Pro e contra”, “Meine Wahl” (“La mia elezione”), “Im Zentrum spezial” (un’edizione speciale elettorale della trasmissione domenicale “Im Zentrum”), “Konfrontation”.

Alcuni di questi appuntamenti saranno riservati ai partiti minori, quelli che non erano rappresentati nel Parlamento uscente e probabilmente non lo saranno nemmeno nel prossimo. Soprattutto la tv pubblica vuole far sentire anche la loro voce, benché il peso di questi movimenti sia assolutamente marginale.

Abbiamo parlato di confronti di vario genere tra i partiti, mentre in realtà sarà quasi sempre un confronto tra i loro leader. Anche in Austria si è assistito a una personalizzazione della politica, dove le strutture di partito contano sempre meno. Il caso limite è rappresentato dall’Övp: lo storico Partito popolare, erede del Partito cristiano-sociale, si è spogliato di ogni potere, lasciando carta bianca al suo giovane leader Sebastian Kurz.

 

NELLA FOTO, il segretario dell’Övp e ministro degli Esteri, Sebastian Kurz, ospite di uno dei primi “Sommergespräch” della tv privata Puls 4.

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