Sabato 18 Maggio 2024

12.03.25 Anfibi protetti in CarinziaC’è chi le rane se le mangia e chi invece si prodiga per sottrarle a morte prematura. Il momento dell’emergenza anfibi è questo: è la stagione dell’anno in cui rane, rospi, tritoni e altri “membri della famiglia” sono in viaggio per raggiungere il luogo adatto per deporre le uova, che richiede la presenza d’acqua. È il viaggio più pericoloso della loro vita, perché il trasferimento comporta l’attraversamento di strade dove incombe il rischio di finire sotto le ruote di un’auto.

 

In Carinzia l’emergenza stagionale è presa talmente sul serio che da 30 anni è stata lanciata l’operazione “Salvate le rane!”. I volontari che vi partecipano conoscono ormai per lunga esperienza gli itinerari seguiti. Per evitare un ecatombe, in tutto il Land sono disposte recinzioni provvisorie per incanalare gli anfibi su tracciati prestabiliti fino a dei punti di raccolta. Qui vengono caricati in ceste e trasferiti nelle zone umide dove erano diretti.

 

Attualmente in Carinzia sono stati individuati 164 itinerari, di cui 56 – i più frequentati e i più a rischio – sono monitorati sistematicamente da volontari. In questo modo lo scorso anno sono stati salvati da morte sicura circa 52.000 anfibi, come fa sapere Carmen Hebein, dell’associazione Naturschutz (protezione della natura). Per raggiungere questo straordinario risultato sono stati installati 40 chilometri di recinzioni, con il lavoro di 200 privati cittadini, cui si sono aggiunti dipendenti del Servizio strade del Land e dei Comuni.

 

A rischiare la vita non sono soltanto gli anfibi femmina, che al termine del viaggio dovranno deporre le uova. Sono a rischio anche i maschi che le accompagnano. Non lo fanno per solidarietà, ma per un’esigenza legata alla fecondazione. Le uova degli anfibi non hanno guscio, ma vengono deposte nell’acqua avvolte in una sostanza gelatinosa. La fecondazione avviene all’esterno: il maschio interviene sulle uova man mano che la femmina le deposita. Ecco quindi perché la migrazione di primavera coinvolge entrambi i sessi e ha proporzioni bibliche.

 

Una convinzione molto diffusa, ma erronea, è che il movimento degli anfibi avvenga soltanto di notte e con tempo piovoso. Non è così. Spostamenti in massa sono stati osservati anche durante il giorno e con tempo asciutto. Alle volte si assiste a una vera e propria fiumana che attraversa la carreggiata e, nell’impossibilità di intervenire per raccogliere tutte le bestiole in ceste, si collocano dei segnali stradali provvisori, per indurre gli automobilisti quanto meno a rallentare e a evitare di calpestare le rane.

 

Proprio per l’attenzione rivolta in Carinzia alla tutela di questi esemplari animali, i primi vertebrati ad aver colonizzato la terra, suscitano indignazione le notizie di cronaca che talvolta riferiscono di cacciatori di rane italiani, sorpresi con lo zaino carico di anfibi destinati a finire in padella.

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