Sabato 18 Maggio 2024

11.12.14 2 Udine, Sguazzi; Nikola DonigC’è attesa di vedere che risultati avrà lo sciopero nazionale dei dipendenti di Hypo Bank proclamato per il 3 aprile. Non ci sono precedenti e quindi è difficile prevedere quale sarà la partecipazione. La direzione della banca non ha voluto commentare la decisione dei sindacati, ma lo ha fatto invece la holding carinziana, che è l’azionista unico di Hypo Italia e che è presente con alcuni suoi uomini nel consiglio di amministrazione di Tavagnacco. L’ordine di scuderia che arriva da Klagenfurt è di neutralizzare gli effetti dello sciopero e fare in modo che con il personale che non vi aderirà la banca continui a offrire i normali servizi, in modo che la clientela quasi non se ne accorga. “Faremo tutto il possibile – ha dichiarato alla “Kleine Zeitung” (quotidiano di Klagenfurt) Nikola Donig, responsabile della comunicazione in Hypo Group – perché tutte le 33 filiali italiane rimangano aperte”.

 

Il braccio di ferro, insomma, continua e l’adesione allo sciopero del 3 aprile consentirà di capire se le tensioni all’interno della banca, cresciute dopo lo scorporo del ramo aziendale e il trasferimento di 80 dipendenti in Hypo Leasing, hanno raggiunto il punto di rottura o se i dipendenti seguiranno le disposizioni del vertice aziendale. Se prevalesse la seconda ipotesi per il sindacato sarebbe una Caporetto e non potrebbe più chiedere nulla, né rivendicare maggiori tutele per gli 80 lavoratori che da un giorno all’altro si sono trovati in una nuova azienda.

 

A questo proposito, l’atteggiamento della holding austriaca è di incredulità. In Austria, come in gran parte dei Paesi europei, la flessibilità in uscita dei lavoratori è praticamente illimitata. Le vertenze sindacali non sono fatte per impedire i licenziamenti, ma soltanto per trovare le soluzioni più indolori ai singoli casi.

 

Hypo Group attualmente sta ristrutturando sia Hypo Bank Austria che Hypo Bank Italia, per renderle più appetibili sul mercato e cercare di venderle entro l’anno. In Austria questo processo ha comportato la cessione di alcuni sportelli (con tutto il personale) ad altre banche e il licenziamento di 70 impiegati. Nessuno ha battuto ciglio. Da lassù si stenta a capire, perciò, le preoccupazioni dei sindacati in Italia, dove la banca controllata da Klagenfurt non ha ancora licenziato nessuno e, almeno per il momento, non sembra intenzionata a farlo.

 

“Lo sciopero – afferma Donig – non è un buon contributo per assicurare il futuro della banca. I sindacati ci chiedono 8 anni di garanzia per il mantenimento del posto di lavoro degli 80 impiegati trasferiti e questo naturalmente non possiamo concederlo”.

 

L’affermazione di Donig è smentita in parte dai sindacati. La garanzia era stata richiesta, è vero, per 5 anni, non per otto. Ma una differenza di tre anni non cambia lo scenario: è evidente che Hypo Group non vuole avere le mani legate. Per la stessa ragione non ha accettato la clausola di rientro, che avrebbe consentito la riassunzione in Hypo Bank dei dipendenti di Hypo Leasing, qualora questa seconda società avesse cessato o ridimensionato le sue funzioni. “Noi cerchiamo di vendere Hypo Bank Italia – si fa sapere dalla casa madre carinziana – ma non possiamo trovare un compratore se questo teme che un giorno potrebbe ritrovarsi alle dipendenze i lavoratori di un’altra società”.

 

Si sono chiarite, intanto, le circostanze relative al tentativo di conciliazione esperito nella sede Abi di Milano, prima della proclamazione dello sciopero. All’incontro avevano partecipato tre rappresentanze sindacali. La quarta, quella della Fiba-Cisl, non era potuta intervenire – come ci ha spiegato il suo rappresentante Roberto De Marchi – in quanto informata troppo tardi della data e non per diversità di vedute rispetto agli altri sindacati. Per questa ragione aveva esperito a sua volta un tentativo di conciliazione, avvenuto sempre all’Abi di Milano l’8 marzo, avendo come controparte, in rappresentanza di Hypo Bank, il vicedirettore Simone Caraffini. Anche questo tentativo è fallito, ragion per cui la proclamazione dello sciopero del 3 aprile porta ora la sigla di tutte le quattro organizzazioni sindacali, compresa la Fiba-Cisl.

 

Un’ultima considerazione sull’eco austriaco dello sciopero di Hypo Bank Italia. L’edizione di ieri della “Kleine Zeitung”, il più importane quotidiano della Carinzia, ha dedicato due pagine alla vicenda. La notizia è stata ripresa a metà mattinata dall’Apa, agenzia nazionale di stampa, per cui è probabile che oggi compaia in tutti gli organi di informazione austriaci.

 

Nella foto, Nikola Donig, responsabile della comunicazione di Hypo Group Alpe Adria, sentito dalla “Kleine Zeitung”.

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