Domenica 19 Maggio 2024

17.02.23 Vienna, Ballo dell'opera; Christian Kern e Alexander Van der Bellen con mogliQuando c’è un lutto nazionale siamo abituati a osservare un minuto di silenzio prima dell’inizio di una partita di calcio o prima di una seduta del Parlamento. A Vienna è capitato di farlo prima di aprire le danze del Ballo dell’Opera, evento culminante del Carnevale austriaco, seguito in diretta anche da casa da milioni di telespettatori in tutta l’Austria e perfino in Germania. Due ore prima che il tempio della musica lirica viennese aprisse le sue porte è giunta la notizia della morte della ministra Sabine Oberhauser.

Due anni fa le era stato diagnosticato un tumore, ma la sua morte ha colto tutti di sorpresa, perché fino a pochi giorni prima aveva continuato a svolgere il suo lavoro nel governo, non nascondendo il male oscuro che l’aveva colpita, ma dimostrando di volerlo affrontare con coraggio e grande determinazione. Proprio per questo la sua scomparsa ha suscitato unanime cordoglio in tutto il paese.

Era ministra della sanità (in Austria questo dicastero si chiama “ministero della salute”, una denominazione che in questo caso suona quasi beffarda) e in questa sua veste non era stata in grado di rinnovare il sistema sanitario, pur  bisognoso di riforme, ma bloccato da troppi lacci e lacciuoli. Tuttavia era riuscita almeno a estendere il divieto di fumo nei locali pubblici, che in Austria, uno dei pochi Paesi in Europa, è ancora tollerato, per le pressioni della forte lobby degli esercenti. La battaglia contro il fumo, una delle principali cause dei tumori, era stata per lei, affetta dal cancro, quasi una battaglia per la vita.

La notizia della sua morte, così improvvisa, non poteva ormai fermare la grande macchina organizzativa dell’Opernball, che a Vienna non è soltanto un appuntamento mondano, ma anche un evento istituzionale, cui partecipano per tradizione il capo dello Stato, il governo al completo e molti ospiti stranieri. Si possono soltanto immaginare le consultazioni frenetiche degli ultimi minuti sul da farsi.

Alla fine la scelta è stata di dar corso comunque alle danze, con la partecipazione del capo dello Stato, del cancelliere e dei ministri, che però hanno lasciato il teatro, subito dopo la cerimonia di apertura, in segno di lutto. Una presenza motivata da ragioni di rispetto nei confronti degli ospiti giunti dall’estero. All’apertura della serata il cancelliere Christian Kern ha preso la parola, invitando tutti i presenti a un minuto di silenzio. Appariva sinceramente commosso e provato dalla scomparsa della collega. Era il suo primo Ballo dell’Opera da cancelliere e lo era anche per il capo dello Stato Alexander Van der Bellen, che mai nella sua lunga vita aveva voluto partecipare all’evento mondano e che l’altra sera era presente soltanto per dovere istituzionale.

Il Ballo dell’Opera, come tanti altri eventi a Vienna, è fedele alla tradizione e segue uno schema consolidato, che prevede in apertura l’ingresso nella grande sala delle debuttanti e dei loro cavalieri (144 coppie) sulle note della Polonaise. Seguono alcune esibizioni di danza di ballerini del corpo di ballo della Staatsoper e di canto (quest’anno il compito è toccato al tenore Jonas Kaufmann, che ha attinto a brani della “Carmen” e del “Paese del sorriso”). Poi le coppie dei debuttanti ritornano protagonisti della scena: il primo ballo è riservato a loro. Solo dopo anche tutto il pubblico può scendere sul parquet e unirsi alle danze. La ressa e il caos sono indescrivibili, ma anche questo fa parte della tradizione.

Speranza ScappucciOgni edizione del Ballo dell’Opera (questa era la 61.ma) presenta tuttavia qualche novità nell’allestimento della sala, nelle decorazioni (i palchi e le pareti erano ornate da 40.000 fiori), nella scelta delle musiche. Una delle novità assolute di quest’anno è stata la direzione dell’orchestra della Staatsoper affidata per la prima volta a una donna e per la prima volta a una donna italiana: Speranza Scappucci. “È un grande onore per me – ha dichiarato – essere la prima donna chiamata a dirigere l’apertura del Ballo dell’Opera. Ed è un grande onore perché questo avviene nel Teatro dell’Opera”. Scappucci aveva avuto l’incarico soltanto quattro giorni prima. Al posto suo, sul podio, sarebbe dovuto salire Semyon Bychkov, che però si era improvvisamente ammalato e il sovrintendente della Staatsoper,  Dominique Meyer, aveva telefonato a Scappucci, appena rientrata dagli Stati Uniti, pregandola di sostituirlo. Una scelta non casuale, perché la direttrice italiana aveva già guidato l’orchestra viennese in novembre, facendosi molto apprezzare.

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Il Ballo dell’Opera, come abbiano detto, è l’evento più importante della stagione dei balli in Austria. Vi partecipa l’élite della politica, dell’industria, della finanza, della cultura. Il ballo suscita curiosità anche all’estero, per cui sono sempre numerosi gli ospiti stranieri. L’altra sera, per esempio, erano presenti, tra gli altri, la direttrice del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, e il ministro delle finanze di Malta, Edward Scicluna, ospiti entrambi del ministro austriaco delle finanze, Hans Jörg Schelling. Il vicecancelliere Reinhold Mitterlehner era accompagnato dal ministro britannico del commercio, Mark Price, dalla sottosegretaria tedesca ai trasporti, Dorothee Bär, e dal presidente della Conferenza dei rettori, Oliver Vitouch. Con il ministro della cultura Thomas Drozda c’erano la ministra degli esteri del Liechtenstein, Aurelia Frick, il sottosegretario tedesco alle finanze, Jens Spahn, e la ministra dell’ambiente della Baviera, Ulrike Scharf.

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OPERNBALL 2013:  ER?FFNUNG ?BERSICHTC’è un aspetto del Ballo dell’Opera che spesso passa inosservato: esso costituisce una delle fonti di autofinanziamento del tempio della lirica viennese. L’orchestra costa, i cantanti costano, le scenografie costano, le strumentazioni tecnologiche del teatro costano. Tutti i teatri dell’opera del mondo lavorano in perdita e hanno bisogno del sostegno dello Stato (o di sponsor privati). Quello di Vienna non fa eccezione, ma  al Ballo dell’Opera gli incassi superano i costi, e l’utile che avanza può essere investito nella produzione artistica del resto dell’anno.

Ma quanto costa il Ballo dell’Opera? Non disponiamo di dati certi in proposito, ma sappiamo almeno quanto costa la “trasformazione” del teatro. Sì, perché come tutti i teatri, anche quello dell’Opera di Vienna ha una sala con le file di poltroncine degradanti verso il palcoscenico. Per farne una sala da ballo bisogna non solo rimuovere le poltroncine, ma costruire impalcature per realizzare un piano orizzontale al livello del palcoscenico, che possa reggere il peso di 5000 persone danzanti.

Non è impresa da poco, sia per le difficoltà strutturali dell’intervento, sia perché deve essere attuato in tempi rapidissimi, dato che il teatro, nelle sere prima e dopo il ballo, deve poter essere utilizzato per la sua normale programmazione operistica e di balletto. Dalle fonti della Staatsoper ricaviamo le seguenti informazioni: la trasformazione della sala teatrale in una sala da ballo richiede 30 ore di lavoro, con l’impiego di 350 lavoratori specializzati, di una cinquantina di ditte; servono 80 camion per  il trasporto del materiale necessario; altre 21 ore di lavoro sono necessarie per lo smontaggio. Tutta l’operazione – per il ballo di una sola notte! – viene a costare 1,4 milioni. Sono da considerare a parte i cache per i musicisti e gli artisti impegnati nella serata.

Ciononostante i conti alla fine si chiudono in attivo. Non soltanto per i biglietti di ingresso che sono piuttosto salati (un palco costa oltre 20.000 euro), ma che non escludono nessuno (chi desidera soltanto ballare, senza prenotare un tavolino o una poltrona, può cavarsela con 200 euro), ma anche per alcuni introiti dovuti alle consumazioni. Sempre dalla Staatsoper apprendiamo che l’altra sera erano a disposizione degli ospiti 900 bottiglie di vino e addirittura 1300 bottiglie di Champagne. Ma chi non poteva permettersi le bollicine, aveva sempre modo di accontentarsi con una birra o un piatto di würstel al modico prezzo di 10 euro.

La magia del Ballo dell’opera sta proprio in questo: chi paga 20.000 euro per un palco e chi soltanto 200 euro per l’ingresso si ritrovano poi a ballare insieme sullo stesso parquet. In questo senso è un ballo che si potrebbe definire “interclassista”, dove chiunque può incrociare i suoi passi di danza a fianco di un cancelliere, di un ministro, di una Lagarde o di un ambasciatore, accompagnati dalle note di una delle più prestigiose orchestre del mondo.

 

NELLA FOTO in alto, il palco presidenziale, con il capo dello Stato Alexander Van der Bellen e il cancelliere Christian Kern, accompagnati dalle loro mogli. Dopo la cerimonia di apertura, lasceranno entrambi il teatro dell’Opera e il palco rimarrà vuoto.

NELLA FOTO al centro, la direttrice italiana Speranza Scappucci, chiamata sul podio dell’orchestra della Staatsoper.

NELLA FOTO in basso, una panoramica della grande sala, grondante di fiori, mentre le coppie dei debuttanti stanno aprendo le danze.

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