Sabato 18 Maggio 2024

12.07.04 01 Castello di HochosterwitzIl castello di Hochosterwitz va depennato dalla lista delle mete turistiche. Almeno per il momento. La fortezza medioevale che si erge su una rocca alta 175 metri nel cuore della Carinzia apriva solitamente i suoi 14 portali ai visitatori nel giorno di Pasqua. Oggi invece resteranno chiusi e chissà per quanto tempo ancora. Così ha deciso la famiglia dei principi Khevenhüller, proprietaria da cinque secoli del maniero.

 

Vi sono esigenze di sicurezza dietro questo provvedimento, che priva la Carinzia di una delle sue principali attrazioni turistiche, visitate annualmente da oltre 200 mila persone, provenienti anche dall’Italia. L’incidente verificatosi lo scorso anno in luglio, quando alcuni massi si staccarono dalle pareti a picco della rocca, investendo un gruppo di visitatori (si veda il blog del 23 luglio 2012), ha reso necessari lavori di pulizia e di consolidamento del terreno. Si tratta di interventi che, del resto, l’amministrazione esegue ogni anno prima della riapertura, con un costo che si aggira sui 100.000 euro.

 

Questa volta, però, le autorità amministrative del servizio geologico del Land hanno richiesto un intervento più radicale ed esteso, che comprende iniezioni di cemento nella roccia, costruzione di pareti di contenimento in cemento armato, posa di reti per fermare la caduta dei sassi. Il costo complessivo, secondo l’attuale signore del castello, il principe Kari Khevenhüller, si aggirerebbe su 1,2 milioni di euro, “una somma che non siamo in grado di finanziare”.

 

I proprietari sostengono che la sola manutenzione ordinaria del castello, che nel suo aspetto architettonico attuale risale al 1586, comporta dei costi che i biglietti d’ingresso riescono a stento a coprire, benché i visitatori siano in costante crescita. In altre parole, la rocca di Hochosterwitz non dà utili e viene aperta ai turisti soltanto per il rispetto di una tradizione. Per i Khevenhüller, una delle più antiche famiglie nobili austriache, si tratta quasi di un obbligo morale nei confronti della comunità carinziana, con cui ha condiviso oltre cinque secoli di storia. Ma tutto ha un limite e quei 1,2 milioni di euro quel limite lo superano.

 

Richard Bäk, geologo del Land, ridimensiona tuttavia lo sforzo finanziario richiesto. “I costi indicati dalla proprietà – afferma – andrebbero sostenuti soltanto per un consolidamento completo della rocca, ma le misure di sicurezza richieste almeno per quest’anno potrebbero limitare la spesa a 200.000 euro”. Si tratterebbe, in sostanza, di consolidare il tratto di parete che incombe sul camminamento di accesso tra la seconda e la quarta porta (l’infortunio dello scorso anno avvenne fra la terza e la quarta).

 

A questo punto la soluzione dipende soltanto da un’intesa tra la famiglia dei Khevenhüller e le autorità del servizio geologico, per un giusto equilibrio tra l’esigenza di sicurezza per i visitatori e l’impegno finanziario compatibile con i bilanci del castello che, va detto, ha una gestione privata, senza costi per l’ente pubblico. In proposito, il sindaco di St. Georgen am Langsee, Konrad Seunig, comune nel cui territorio è situata la rocca di Hochosterwitz, è ottimista e confida che gli interventi di consolidamento delle pareti di roccia necessari possano essere effettuati nel giro di un paio di mesi. Se il castello di Hochosterwitz rimanesse chiuso per tutta la stagione il danno sarebbe rilevante per la Carinzia, ma soprattutto per il piccolo comune. Sono venti le persone che lavorano d’estate per la gestione del castello e che attualmente sono disoccupate. Per non parlare di tutto l’indotto fatto di ristoranti e trattorie della zona, che rimarrebbero improvvisamente senza clienti. Un po’ come se a Grado o a Lignano durante l’estate venisse a mancare il mare.

 

Nella foto, la rocca di Hochosterwitz con il camminamento a spirale che sale dalla pianura.

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