Venerdì 4 Ottobre 2024

Quando certi prodotti scarseggiano sul mercato, la gente corre ad accaparrarseli, svuotando gli scaffali dei supermercati, prima che si esauriscano. Si dice che vanno a ruba. Vengono cioè “rubati” dal primo che arriva.

Succede così anche con le professioni. In questo momento in Austria mancano medici e infermieri. Sono scoperti circa 4.000 posti, di cui 1.830 soltanto a Vienna, scrivevamo il 1. aprile. E non era uno scherzo. Se i medici sono pochi, scatta quel meccanismo dell’accaparramento di cui dicevamo sopra. Chi può, cerca di “rubarli” agli altri ospedali, offrendo condizioni migliori di lavoro.

La salute è un bene primario e gli ospedali, che garantiscono quel bene, non dovrebbero essere sottoposti alla logica della domanda e dell’offerta. Ma in Austria, come in Italia, la salute è competenza dei Länder e ognuno si regola come crede. Lo sta facendo in questo momento il Burgenland, che per sopperire alla mancanza di medici ospedalieri (i posti scoperti sono 75) ha deciso unilateralmente di aumentare loro lo stipendio, in modo da attrarre medici dagli altri Länder. Ma, siccome la coperta è corta, i medici risucchiati nel Burgenland lasciano a loro volta posti scoperti negli ospedali di provenienza.

Insomma, non è il massimo della solidarietà tra cittadini austriaci, che si trovano tutti sulla stessa barca e dovrebbero trovare una soluzione al problema che valga per tutti. Perché è evidente che, se il Burgenland compensa in questo modo la carenza di medici, la situazione negli altri Länder peggiora.

Il colmo è che la politica degli incentivi ai medici viene da una giunta regionale guidata da un socialdemocratico, quel Hans Peter Doskozil che vuole fare le scarpe a Pamela Rendi-Wagner, diventando lui segretario dell’Spö. Deve il suo successo a iniziative come questa, in campo ospedaliero, che possono funzionare se si ragiona in termini localistici. Ma, se Doskozil dovesse diventare il leader nazionale del Partito socialdemocratico, come colmerebbe il vuoto negli organici dei medici degli ospedali di tutta l’Austria? Dove troverebbe i soldi e soprattutto dove troverebbe i medici, non potendo più “rubarli” a nessun altro?

Doskozil non risponde. Per il momento pensa al suo Land, dove ha disposto per i suoi medici a inizio della carriera uno stipendio minimo di 140.000 euro lordi. A fine carriera arriverà a 200.000. È la retribuzione più alta in tutta l’Austria. Forse non sarà sufficiente per indurre un medico del lontano Vorarlberg a trasferirsi nel Burgenland, ma i colleghi di Vienna ci faranno un pensierino. Il Burgenland è vicino alla capitale ed è ben collegato anche da mezzi di trasporto pubblico. Migliaia di abitanti di questo Land sono pendolari giornalieri, perché la grande città offre maggiori opportunità di lavoro. Anche i medici di Vienna, presto, potrebbero diventare pendolari e fare ogni giorno il percorso inverso.

NELLA FOTO, l’ospedale di Eisenstadt, capoluogo del Burgenland.

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