Sabato 18 Maggio 2024

09.11.11 02 Klagenfurt, sede centrale di Hypo Group Alpe AdriaSi va ormai definendo il futuro assetto di Hypo Bank Italia, che quanto prima – come abbiamo già riferito in questo blog – si farà in due: da una parte una “bad bank”, nella quale saranno scaricati tutti i “no performing loans” con gli immobili confiscati a creditori insolventi; dall’altra la banca vera e propria, che continuerà a svolgere la sua attività, puntando però più sul retail, anziché sul leasing, come aveva fatto finora. Lo sdoppiamento è un passaggio necessario, perché l’Ue ha imposto alla holding carinziana di cedere la controllata italiana e questo potrà avvenire più facilmente quando le sarà tolta dal groppone la zavorra di tutti i crediti divenuti inesigibili.

 

Quanto alla “bad bank”, non occorrerà creare una nuova società: esiste già. È una società di leasing, con azionista indiretto Hypo Group, che attualmente non era operativa e quindi non aveva neppure personale. Insomma, una società “dormiente”, esistente soltanto nel registro della Camera di commercio. Sarà “risvegliata” perché si faccia carico dei “no performing loans” di Hypo Italia e per gestire il vasto patrimonio immobiliare acquisito dai creditori insolventi.

 

L’inizio dell’operatività di questa “bad bank” era stato indicato nel 1. gennaio 2012, ma si tratta soltanto di un’approssimazione. In realtà tutto dipenderà da molti fattori, alcuni anche esterni a Hypo Bank. Uno di questi riguarda il conferimento del patrimonio immobiliare, che richiede il benestare preventivo della Banca d’Italia.

 

Un altro aspetto riguarda il personale ed è su questo che attualmente è più viva l’attenzione delle organizzazioni sindacali. Secondo quanto si è potuto apprendere, nella “bad bank” dovrebbero transitare circa 80 degli attuali dipendenti di Hypo Italia, probabilmente tutti o quasi tutti impiegati nella sede centrale di Tavagnacco. Dovrebbe essere loro mantenuto il contratto dei bancari, anziché quello meno favorevole del commercio, ipotizzato inizialmente, dato che la “bad bank” non sarà più una banca, ma sostanzialmente una società immobiliare.

 

Quanto detto vale per il personale con contratto a tempo indeterminato. E degli altri, dei precari, che accadrà? Saranno le vere “vittime” della cura dimagrante di Hypo Bank. Non saranno licenziati, ma il loro contratto non sarà rinnovato alla scadenza. In questa condizione si troverebbero circa 40 persone, il cui contratto scadrà nel luglio 2012.

 

Paradossalmente, mentre Hypo Italia presenta esuberi nella sede centrale, sta assumendo personale nella rete delle filiali, dove si sta potenziando l’operatività. Ma tra centro e periferia il travaso non è automatico: i 40 che a luglio perderanno il lavoro, se lo vorranno, potranno candidarsi per trasferirsi nelle sedi esterne, ma dovranno riprendere il cammino da capo.

 

Quanto alla “bad bank”, la cui attività entrerà a regime presumibilmente nella primavera del prossimo anno, dovrà occuparsi della gestione degli immobili (per lo più ex stabilimenti industriali), il cui valore complessivo dovrebbe aggirarsi tra gli 800 milioni e il miliardo di euro. Stiamo parlando del valore d’inventario, perché nell’attuale mercato immobiliare, dove non si vende e non si compra nulla, il valore è praticamente zero. Lo scopo della “bad bank” sarà proprio questo: attendere tempi migliori per cedere le singole unità immobiliari a prezzi soddisfacenti e nel frattempo occuparsi della loro manutenzione, cedendoli anche in affitto.

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