“Pfiat Gott, liabe Alm”. È il primo verso di una struggente canzone carinziana. Significa “Dio ti protegga, mia amata malga” e la cantano i pastori, quando in autunno lasciano gli alpeggi, accompagnando a valle le mucche. Jörg Haider l’aveva cantata anche lui, pochi giorni prima di morire, facendo da voce solista nel “Doppelsextett” di Klagenfurt. Da quell’esecuzione è uscito un cd che – c’era da dubitarne? – è diventato un oggetto di culto, dopo la morte tragica del governatore canterino. Ciò che però nessuno poteva immaginare è che quel brano cantato dal defunto governatore – ed eseguito in sottofondo anche durante il suo funerale – potesse diventare una hit nelle cerimonie funebri che si celebrano in Carinzia.
“Pfiat Gott, liabe Alm – attesta Andreas Waldher, direttore del servizio mortuario della Carinzia – viene spesso cantata per accompagnare un defunto alla tomba e la tendenza è in aumento. A richiederlo sono sempre di più. Nel nostro Land celebriamo circa 2000 funerali all’anno. Alcuni, dopo aver ascoltato questo brano, vengono da noi, esprimendo il desiderio che esso sia eseguito anche quando sarà il loro momento”. Legati ad Haider in vita, legati a lui anche nell’ultimo viaggio.
La cosa strana è che “Pfiat Gott” non ha niente a che fare con la morte. Come ce l’hanno invece altri brani abitualmente eseguiti ai funerali: dai classici “Dies irae” o “Ave Maria”, al “Komm, großer schwarzer Vogel” (“Vieni, grande uccello nero”) di Ludwig Hirsch, fino al celebre “Ich hatt’ einen Kamerade” (“Avevo un camerata”), quest’ultimo eseguito normalmente quando viene data sepoltura a un militare, un reduce di guerra.
No, “Pfiat Gott” non parla di morte, pur essendo un malinconico canto di addio del pastore che lascia l’alpeggio, dove però promette di ritornare nella successiva primavera. Con uno sforzo di fantasia si può interpretare la primavera come la vita nell’aldilà, il paradiso. Ma è più facile pensare, invece, che questo canto sia diventato di moda perché tutti l’hanno sentito al funerale di Jörg. Un segno in più, insomma, del potere carismatico che il governatore carinziano continua ad esercitare sulla sua gente anche da morto.
Il “Dopplesextett”, incidendo il disco con la voce di Haider, contava probabilmente su un buon successo di vendite. La morte improvvisa del “solista” a solo pochi giorni dall’incisione ha decretato il successo del cd, ma con scarso beneficio per il “Doppelsextett”. Perché l’esecuzione di “Pfiat Gott” ai funerali non consente di accedere ai diritti d’autore. “Sul piano legale – spiega sempre il direttore del servizio mortuario Waldher – si tratta di cerimonie private, per le quali nulla è dovuto”.
Nella foto in alto, Jörg Haider in abito tradizionale carinziano durante la registrazione del cd. In basso, il Doppelsextett di Klagenfurt che ha accompagnato la voce, ovviamente solista, del governatore.