Sabato 18 Maggio 2024

18.05.27 Elisie Altmann Loos, foto di Madame d'Ora (Dora Philippine Kallmus) - CopiaUn interessante ventaglio di rassegne sul Modernismo viennese, la prima mostra monografica dedicata a Pieter Bruegel il Vecchio, una vasta esposizione su Claude Monet e tanto altro: sono alcune delle tante esposizioni annunciate dai musei e dalle gallerie viennesi nella seconda metà dell’anno. Avremo modo in seguito di riferirne più in dettaglio, ma intanto ne forniamo un’anticipazione, con le date di apertura, perché chi ne ha interesse possa prendersi un appunto nella sua agenda, per programmare un eventuale viaggio a Vienna.

Incominciamo, ovviamente dal Modernismo, perché Vienna festeggia quest’anno, con il motto di “Bellezza e abisso. Klimt. Schiele. Wagner. Moser.”, quattro tra i suoi maggiori esponenti, scomparsi tutti nello stesso anno, il 1918. I pittori Gustav Klimt ed Egon Schiele, l’architetto Otto Wagner e il poliedrico Koloman Moser, personaggi che influenzarono in modo decisivo la Vienna a cavallo tra Ottocento e Novecento.

Per commemorarli sono state allestite numerose rassegne. Eccone le principali. Dal 13 luglio al 20 ottobre, “Mi raccomando una bella foto, Madame d’Ora. La fotografa d’Ora 1907-1957”, al Leopold Museum, MuseumsQuartier, www.leopoldmuseum.org. Dal 24 agosto al 29 ottobre, “Moriz Nähr: Fotografia e Modernismo viennese”, anche questa al Leopold Museum. Dal 10 ottobre al 20 gennaio 2019, “Giapponismo“, al Bank Austria Kunstforum Wien, Freyung 8, www.kunstforumwien.at. Dal 15 ottobre al 30 novembre, “Ludwig Wittgenstein – L’Odissea del Tractatus“, alla Grillparzerhaus/Österreichisches Staatsarchiv, Johannesgasse 6. Dal 18 ottobre al 22 aprile 2019, “Applicazioni. Koloman Moser e il teatro”, al Theatermuseum, Lobkowitzplatz 2, www.theatermuseum.at. Dal 19 ottobre al 17 febbraio 2019, “Egon Schiele – I percorsi di una collezione”, all’Orangerie del Belvedere, Rennweg 6, www.belvedere.at. Dal 19 dicembre al 22 aprile 2019, “Koloman Moser. Un poliedrico artista tra Gustav Klimt e Josef Hoffmann”, al Mak – Österreichisches Museum für angewandte Kunst / Gegenwartskunst (Museo di Arti Applicate/Arte Contemporanea), Stubenring 5, www.mak.at.

La grande attenzione riservata al Modernismo giustificherebbe da sola un viaggio a Vienna. Ma vi sono molte altre iniziative espositive, di cui vogliamo dar conto. Incominciamo da “Photo/Politics/Austria” al Mumok. Questa mostra permette di intraprendere un viaggio fotografico attraverso la storia dell’Austria dal 1918 al presente. Il progetto nasce in cooperazione con il centro Photoinstitut Bonartes e propone cento opere della collezione fotografica del Mumok. Integrano la rassegna fotografie prese in prestito da istituti austriaci e non. Mumok – Museum moderner Kunst, Stiftung Ludwig Wien, MuseumsQuartier,  Vienna, www.mumok.at.

Dal 7 settembre al 10 febbraio 2019, „Polly Apfelbaum”, al Belvedere 21. Per la prima volta l’artista americana Polly Apfelbaum espone contemporaneamente diverse delle sue grandi installazioni in un gioco di rimandi e relazioni. Nella rassegna al Belvedere 21 l’intera composizione poetica della Apfelbaum instaura un dialogo con la struttura architettonica aperta e luminosa di quello che era il padiglione dell’Esposizione universale. Belvedere 21, Arsenalstrasse 1, www.belvedere21.at.

Dall’11 settembre al 20 gennaio 2019, “Wes Anderson& Juman Malouf“, al Kunsthistorisches Museum. Il Museo di storia dell’arte di Vienna ha invitato il pluripremiato regista statunitense Wes Anderson e sua moglie Juman Malouf a curare una rassegna di oggetti e opere facenti parte delle collezioni del museo. La mostra propone tra l’altro opere della Pinacoteca, della Collezione di arte antica, della Kunstkammer (Camera dell’arte e delle curiosità), della Camera della caccia e delle armature, della Collezione di strumenti musicali storici, del Gabinetto numismatico, del Museo delle carrozze imperiali, del Weltmuseum Vienna (Museo del mondo), del Museo austriaco del Teatro e del Castello di Ambras a Innsbruck. Kunsthistorisches Museum Wien, Maria-Theresien-Platz, www.khm.at.

Dal 13 settembre al 17 febbraio 2019, „La natura morta nella fotografia contemporanea”, alla Kunst Haus Wien. La vasta rassegna tematica punta i riflettori su un genere attualmente molto ripreso e ridiscusso dall’arte contemporanea: la natura morta. Questo riavvicinamento non implica un riferimento nostalgico a un genere che sembrava ormai caduto nell’oblio. Al contrario, nell’ambito della mostra gli artisti si interrogano a fondo sulle possibilità espressive offerte dalla natura morta nella fotografia moderna. L’intenzione è quella di spezzare le convenzioni iconografiche classiche e di sviluppare, partendo da pratiche e da uno stile che di primo acchito appaiono antiquati, un’alternativa artistica ben chiara, sia per quanto concerne lo spazio degli oggetti, sia anche lo spazio delle immagini e lo spazio della fotografia. Kunst Haus Wien. Museum Hundertwasser, Untere Weissgerberstrasse 13, www.kunsthauswien.com.

Dal 21 settembre al 6 gennaio 2019, „Claude Monet” all’Albertina. Per la prima volta in Austria da oltre vent’anni l’Albertina propone una esposizione completa dell’operato di Claude Monet (1840–1926). La mostra parte dalle sue opere preimpressioniste, per chiudere con gli ultimi dipinti che il pittore realizzò nel suo giardino a Giverny, con quasi cento tele prese in prestito da oltre 40 centri e collezionisti di tutto il mondo. Albertina, Albertinaplatz 1, www.albertina.at.

Dal 2 ottobre al 13 gennaio, “Pieter Bruegel il Vecchio“ al Kunsthistorisches Museum. Nel 2019 ricorre il 450.mo anniversario della morte di Pieter Bruegel il Vecchio (1525/30 ca. – 1569). Per l’occasione il Museo di storia dell’arte di Vienna dedica a questo importantissimo pittore fiammingo del Cinquecento la prima vasta rassegna monografica al mondo. Si sono conservate solo poco più di 40 dipinti realizzati da Bruegel e con le sue 12 tavole il museo vanta di gran lunga la più estesa raccolta di sue opere. Kunsthistorisches Museum Wien, Maria-Theresien-Platz, www.khm.at.

Dal 17 ottobre al 5 maggio 2019, „Bernstein. Un newyorkese a Vienna”, Museo della Judenplatz. La mostra con cui il Museo ebraico di Vienna festeggia il centenario della nascita del celebre direttore d’orchestra e compositore è imperniata su due interrogativi fondamentali: perché i viennesi avevano bisogno di Leonard Bernstein? E perché Bernstein aveva bisogno di Vienna? Museum Judenplatz, Misrachi-Haus, Judenplatz 8, www.jmw.at.

Da metà novembre a metà gennaio 2019 (i giorni esatti non sono ancora stabiliti), “Ed Ruscha” alla Secession. A partire dagli anni Cinquanta Ed Ruscha influenzò in modo decisivo l’evoluzione artistica negli Stati Uniti e con essa il moderno approccio all’arte contemporanea. Allontanandosi dall’action painting dell’Espressionismo astratto americano, l’artista sviluppò uno stile tra minimalismo, pop art e arte concettuale, caratterizzato da una tendenza alla ricerca, all’innovazione e alla sperimentazione, nonché da un distacco critico e da un approccio razionale e non emozionale. Secession, Friedrichstrasse 12, www.secession.at.

Dal 30 novembre al 28 aprile 2019, “Ernst Caramelle. Welcome to the club (un sunto)”, al Mumok. Il Museo di arte moderna allestisce la prima vasta retrospettiva dedicata all’artista austriaco Ernst Caramelle. La presentazione propone tutte le opere realizzate dal 1974 fino ad oggi. Per la drammaturgia incrocia con trasparenza diversi mezzi espressivi e procedure concettuali, senza però rivelare la loro sofisticata e strategica complessità. Mumok, MuseumsQuartier, www.mumok.at.

Dal 24 ottobre al 31 marzo 2019, “Sagmeister & Walsh: Beauty” al Mak. In quasi tutto il 20.mo e 21.mo secolo il concetto di bellezza nell’ambito dell’arte, del design e dell’architettura ha spesso una connotazione negativa: noti designer non se ne interessano, il mondo artistico contemporaneo vi ha quasi del tutto rinunciato e numerosi architetti considerano la definizione conservatrice e obsoleta. Sagmeister & Walsh ci spiegano perché quest’antipatia sia insensata e come la bellezza abbia acquisito nuovamente un ruolo di primo piano. Mak – Österreichisches Museum für angewandte Kunst / Gegenwartskunst (Museo austriaco di arti applicate/Arte contemporanea), Stubenring 5, www.mak.at.

[Contributo di Wien Tourismus]

 

LA FOTO è di Dora Philippine Kallmus, più nota con lo pseudonimo Madame d’Ora, e raffigura Elsie Altmann-Loos, seconda moglie dell’architetto viennese Adolf Loos.

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