Sabato 18 Maggio 2024

Gli uomini di governo non si fidano del personale dello Stato che dovrebbe assisterli nel loro lavoro. Preferiscono avere accanto a sé persone di cui si fidano, possibilmente competenti, ma anche incompetenti, poco importa. Ciò che conta è la fedeltà.

È questa la ragione per cui nella cancelleria federale, ma anche nei ministeri si affollano collaboratori che non sono dipendenti pubblici, non hanno affrontato concorsi pubblici per l’assunzione, non hanno seguito un cursus honorum che li ha portati fin dove li ha portati. Al loro posto ci sono uomini di partito, dello stesso partito del cancelliere o dei ministri. Sono lì  come pretoriani dell’uomo di governo di turno o perché dovevano in qualche modo essere ricompensati per altri lavori fatti per conto del partito.

Che un ministro voglia avere un capo di gabinetto, un segretario personale, un addetto stampa di sua fiducia è non solo comprensibile, ma logico. Se però fa arrivare al ministero una squadra dei suoi uomini, che spiazza il personale pubblico in servizio, costretto a farsi da parte, allora nasce qualche problema.

La dimensione abnorme assunta dal fenomeno in Austria è stata quantificata in questi giorni dalla risposta data in Parlamento a un’interrogazione del deputato socialdemocratico Philip Kucher. Attualmente il numero di questi “ausiliari” dei ministri è 247, mai così alto nella storia della Repubblica. Dal conteggio sono stati esclusi i segretari generali dei ministeri, gli impiegati di segreteria, gli autisti, che erano lì prima dell’arrivo degli attuali ministri e rimarranno lì anche quando i nuovi ministri se ne andranno.

Uno degli innumerevoli portavoce della Cancelleria federale ha spiegato che l’aumento del numero sarebbe imputabile alle cresciute esigenze legate alla pandemia, ma la scusa non regge. Questo esercito di pretoriani era così numeroso anche prima della pandemia. Due anni fa, con il cancelliere Sebastian Kurz, ce n’erano soltanto 21 in meno.

Va detto che la tendenza a invadere i ministeri con uomini di partito non è nata all’improvviso, c’era anche negli anni precedenti, con altri governi e con altri partiti, ma in misura inferiore. Per esempio, l’ultimo governo Spö-Övp, guidato dal socialdemocratico Christian Kern, aveva con sé 163 collaboratori esterni.

Questa progressiva politicizzazione dei ministeri comporta non soltanto significativi costi in più per lo Stato, ma anche la rinuncia a far tesoro delle competenze del personale amministrativo in servizio permanente, che appare sempre più demotivato a svolgere le sue funzioni. Il fenomeno è grave a tal punto che è nata un’iniziativa spontanea, chiamata “Una migliore amministrazione”, con l’obiettivo di presentare a breve un progetto di riforma dell’apparato amministravo ai vertici dello Stato. Ne fanno parte illustri giuristi, tra cui Clemens Jabloner, ex presidente della Corte dei conti, Irmgard Griss, ex presidente della Corte suprema, Heinz Mayer, costituzionalista e docente all’Università di Vienna.

NELLA FOTO, il cancelliere Karl Nehammer con alcuni dei suoi ministri.

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