Sabato 18 Maggio 2024

Non sappiamo come andrà a finire la guerra che Vladimir Putin ha scatenato contro l’Ucraina. Un anno dopo il suo inizio, però, possiamo affermare che sul fronte dell’export di gas la Russia ha subito una cocente sconfitta. I Paesi dell’Unione Europea, che un anno fa dipendevano per il 56,9% dalle forniture russe, ora ne dipendono soltanto per il 7,5%. Gazprom, monopolista del gas russo, ha perso il suo principale cliente e per giunta ora vende a prezzi fortemente scontati.

Non tutti i Paesi dell’Ue, tuttavia, sono riusciti a liberarsi allo stesso modo dal ricatto russo. C’è chi, come l’Italia, è riuscita a trovare fonti alternative, riducendo la dipendenza dalla Russia al 14% (dato di gennaio), con l’obiettivo di azzerarla del tutto nell’inverno 2024-2025. E c’è chi, come l’Ungheria, è rimasta agganciata al tubo di Gazprom come un anno fa.

L’atteggiamento dell’Austria, che un anno fa dipendeva per l’81% dal gas russo, è apparso altalenante. Dopo una significativa riduzione degli acquisti, scesi nel settembre scorso al 21%, nei mesi successivi ha continuato a pompare gas russo, tanto che a fine anno era risalita al 71%.

Questa evoluzione in controtendenza è stata severamente criticata a livello europeo. “Se l’Austria importa il 71% del suo gas dalla Russia – ha dichiarato Martin Selmayr, direttore della rappresentanza della Commissione Ue – deve essere consapevole che in questo modo concorre al finanziamento della guerra in Ucraina”. In Austria si fa spesso il confronto con i “cugini” tedeschi. La dipendenza della Germania è scesa in un anno dal 50% quasi a zero.

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