Domenica 19 Maggio 2024

11.12.23 skins130509apa2C’è un capitolo nel Rapporto sulla criminalità in Austria, recentemente pubblicato dal Ministero degli interni con riferimento al 2010, che balza subito all’occhio: l’aumento dei reati di xenofobia, razzismo, antisemitismo. Lo scorso anno se ne sono registrati 580, con una crescita del 28% rispetto all’anno precedente. È il dato più inquietante di un documento che, per il resto, registra invece un generale calo dei fenomeni di delinquenza e criminalità. Su 282 degli episodi in questione (48,6%) gli inquirenti sono riusciti a far luce, identificando e consegnando all’autorità giudiziaria i responsabili.

 

Il ventaglio dei comportamenti delittuosi catalogabili in questa categoria è molto vario. In gran parte dei casi si è trattato, fortunatamente, soltanto di muri imbrattati o danneggiamenti (a Villach, per esempio, vengono frantumate più volte all’anno le lastre di cristallo del monumento “dei mille nomi”, eretto in memoria dei deportati nei lager nazisti). Non sono mancati, tuttavia, anche episodi tragici, come l’aggressione e il pestaggio di una famiglia romena nella cittadina di Traun, in Alta Austria: il padre è stato picchiato a morte, la moglie e il loro bambino sono sopravvissuti. In un primo momento la polizia aveva parlato di un litigio tra vicini. Poi si è scoperto che s’era trattato invece di un’”azione punitiva” di estremisti di destra contro gli immigrati.

 

Per collocare nella giusta dimensione il fenomeno, tuttavia, va anche detto che in Austria è perseguita come reato qualsiasi forma di apologia del nazismo. Per esempio, la vendita di bottiglie di schnaps con la faccia di Hitler sull’etichetta è sanzionata dal “Nationalsozialistiches Verbotsgesetz”, la legge che bandisce ogni espressione riconducibile al nazismo. In Italia simili comportamenti sono deprecati, ma generalmente tollerati, tant’è che sono tranquillamente in vendita bottiglie di vino con Mussolini sull’etichetta. È probabile, dunque, che alcuni dei reati catalogati dal rapporto tra i 580 dell’estremismo di destra abbiano questa connotazione meno allarmante.

 

Un altro capitolo importante del rapporto riguarda la pornografia minorile e il turismo a sfondo pedofilo, che ha registrato 3.938 casi, anche questo un fenomeno in espansione. Così come pure in crescita sono apparsi i casi di corruzione. L’Ufficio federale per la prevenzione e la lotta alla corruzione (Bak) ha registrato una crescita del 12%. A questo aumento possono aver contribuito gli episodi di corruzione attribuiti a quasi la metà dei ministri dei due governi Schüssel di centrodestra, in carica tra il 2000 e il 2006, anche se statisticamente non è chiaro se essi vadano computati negli anni in cui furono materialmente pagate e incassate le tangenti, o al tempo in cui queste forme di malaffare sono venute alla luce. Gli episodi riguardano la vendita di 60.000 alloggi di edilizia pubblica dello Stato, l’acquisto di caccia-intercettori Eurofighter, la produzione di una rete di comunicazioni radio omogenea tra tutte le forze di polizia e di soccorso, leggi di favore per il gestore telefonico Telekom, la concessione della cittadinanza austriaca a miliardari russi e altro ancora, per un giro di denaro che fa quasi impallidire gli anni di “mani pulite” in Italia e rimette in discussione la collocazione dell’Austria nella classifica dei Paesi con minor tasso di corruzione.

 

Il rapporto offre dati confortanti, invece, sugli altri fronti della criminalità. Complessivamente il numero dei reati denunciati è sceso a 535.745, il livello più basso degli ultimi dieci anni. Per esempio, il furto di auto è calato del 18,3% rispetto al 2009. Con riferimento ai nove Länder in cui è suddivisa l’Austria, il calo della criminalità è stato maggiore nel Salisburghese (-14%), seguito da Bassa Austria (-12,9%) e Alta Austria (-11,4%).

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