Sabato 18 Maggio 2024

22.07.09 Polizeimusik (banda della Polizia) CarinziaEra da più di due anni che si stavano preparando, con prove settimanali, e alla fine l’atteso evento è arrivato. Parliamo del concerto della Banda e del Coro della Polizia della Carinzia, che si è tenuto al Casineum di Velden in questi giorni. È un appuntamento annuale, che però nel 2019 era saltato a causa del Coronavirus. La data era già stata fissata e anche gli inviti erano già stati inviati, quando il primo lockdown aveva costretto a bloccare tutto.

Ci sono voluti due anni per uscire dall’emergenza e ora si sta ritornando alla quasi normalità. Il concerto della Polizia carinziana (la denominazione ufficiale è “Sommernachtkonzert”, “Concerto di una notte d’estate”) è un segnale incoraggiante in questa direzione, anche se il numero dei contagi e dei ricoveri consiglia ancora molta prudenza.

Il coro della Polizia ha una storia ormai centenaria. Fu fondato nel 1922 come coro della Gendarmeria della Carinzia, che allora costituiva ancora un corpo indipendente, come da noi i Carabinieri (la fusione avvenne soltanto nel 2005 e da allora non ci sono più gendarmi e poliziotti, ma anche i gendarmi sono diventati poliziotti). Per molti decenni fu l’unico coro del suo genere in tutta l’Austria.

La nascita della banda, invece, risale al dopoguerra e per riuscire a coprire tutti i posti in organico ai gendarmi di allora furono affiancati anche musicisti tratti dalla B-Gendarmeria. Questo era un finto reparto di polizia. In realtà era un’unità dell’esercito (la lettera “B” è l’iniziale di quello che sarebbe stata poi la Bundesheer, l’Esercito federale), che però nei dieci anni di occupazione alleata, dal 1945 al 1955, non era consentito all’Austria di costituire. Il divieto fu aggirato, mascherando reparti militari sotto l’etichetta di forze dell’ordine, la B-Gendarmerie appunto.

Attualmente il coro è costituito da 13 poliziotti e 11 coristi esterni, per lo più poliziotti e gendarmi in pensione. Sono tutti anzianotti e questo spiega perché sia un coro di sole voci virili (ai tempi loro le donne non potevano ancora prestare servizio di polizia). I componenti dell’orchestra, invece, hanno un’età media più bassa e perciò sono presenti molte donne. Gli orchestrali sono in tutto oltre 50, di cui 20 esterni.

Al concerto di quest’anno hanno proposto un programma molto ricco e molto vario, davvero apprezzabile, ove si consideri che i componenti del coro e dell’orchestra sono poliziotti che prestano normale servizio nei vari reparti sparsi su tutto il territorio del Land e che una volta alla settimana devono riunirsi per le prove, con non lieve sacrificio.

Da segnalare, tra i brani proposti dal coro, anche tre del repertorio italiano: La montanara, La mula de Parenzo e Me compare Giacometo (quest’ultimo eseguito in un’esilarante traduzione tedesca, nella quale il “compare Giacometo” diventa lo “zio Gacometo”).

Il concerto, al quale erano stati invitati anche tre rappresentanti della Polizia italiana, si è concluso con “I am from Austria”, brano di Rainhard Fendrich del 1989, talmente famoso in Austria da essere considerato quasi come un inno nazionale non ufficiale (al pari della Radetzky-Marsch e del valzer Sul bel Danubio blu). Gli applausi del pubblico hanno costretto l’orchestra a concedere due bis e poi ancora un terzo, nel quale è stato eseguito l’inno nazionale austriaco, quello ufficiale, “Land der Berge, Land am Strome”. Pubblico e orchestrali si sono alzati in piedi.

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