Sabato 18 Maggio 2024

22.02.21 VacciniScusateci, ci siamo sbagliati: c’è stato un malinteso sull’obbligo vaccinale in Austria. O, per essere più precisi, c’è stato un malinteso da parte del ministro della Salute, Wolfgang Mückstein. Non è il primo. Forse è il secondo o il terzo e probabilmente non sarà l’ultimo. L’ultima “verità” è la seguente: l’obbligo vaccinale in Austria è legge, ma non sarà applicato dopo il 15 marzo, con relative sanzioni per gli inadempienti, né si sa quando sarà applicato e se mai sarà applicato.

L’altro ieri mattina, in una intervista radiofonica, il ministro aveva annunciato che le sanzioni per i renitenti all’obbligo vaccinale sarebbero scattate dopo il 15 marzo. Un vero e proprio colpo di scena, perché solo pochi giorni prima il cancelliere Karl Nehammer aveva lasciato intendere – ma senza esprimersi chiaramente – che probabilmente l’obbligo della vaccinazione sarebbe slittato a tempo indeterminato, per ragioni abbastanza intuibili: i contagi sono in calo, i decessi pure e le terapie intensive non sono più intasate. Per giunta ci si sta avviando verso i mesi caldi, quando anche i virus, come è noto, vanno in vacanza.

L’altro ieri, invece, la doccia fredda del ministro. Dal 15 marzo i non vaccinati che incapperanno in controlli casuali della Polizia saranno sanzionati con una pena pecuniaria di 600 euro (che peraltro potranno scansare, se si sottoporranno alla vaccinazione entro le due settimane successive). L’obiettivo della legge, infatti, non è di incassare soldi dai no-vax, ma di aumentare la quota dei vaccinati nella popolazione, che è tra le più basse in Europa.

Passano poche ore e il ministro sente la necessità di fare una “schriftliche Klarstellung”, una “precisazione scritta”. Nella quale spiega che le sanzioni per i non vaccinati non decorreranno dalla metà di marzo, in quanto le decisioni in merito saranno prese solo dopo aver valutato a livello politico le raccomandazioni esposte dalla “commissione di esperti” per un’altra data.

Avevamo sentito male ascoltando l’intervista alla radio? Aveva capito male anche l’agenzia giornalistica Apa che ne aveva riportato subito dopo la sintesi? No, la domanda relativa all’inizio dei controlli di Polizia era stata precisa e la risposta di Mückstein era stata altrettanto precisa: “La legge in vigore prevede tre fasi – aveva dichiarato il ministro – e nella seconda fase, dal 15 marzo, saranno fatti controlli a campione. Chi non avrà un documento di vaccinazione verrà sanzionato”.

In serata arriva la “precisazione”, che però non è una precisazione di ciò che il ministro aveva detto, ma il contrario di ciò che aveva detto. Questa volta Mückstein si serve di un testo scritto, per evitare ulteriori fraintendimenti. Un testo nel quale fa riferimento alla flessibilità che la legge sull’obbligo vaccinale consente nella sua applicazione, rinviando al parere di una commissione di esperti, che valuterà periodicamente la situazione epidemiologica. La commissione finora non si è mai riunita e lo farà per la prima volta l’8 marzo. Solo in quell’occasione gli esperti faranno le loro valutazioni su quando far partire l’obbligo vaccinale (o, per meglio dire, quando far partire le sanzioni per i contravventori all’obbligo vaccinale, che esiste già). Naturalmente la decisione dovrà poi essere presa a livello politico, confidando che non vi siano nuovi malintesi che richiederebbero poi nuove “precisazioni scritte”.

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