Da oggi diventa più semplice entrare in Austria, anche per chi non è vaccinato. L’unica regola da rispettare è sostanzialmente quella delle “3G”, lettera dell’alfabeto con cui in tedesco iniziano le parole vaccinato (geimpft), guarito (genesen) o sottoposto a test negativo (getestet). Significa che agli eventuali controlli alla frontiera e sul territorio austriaco sarà necessario esibire un certificato di vaccinazione oppure di guarigione o, in alternativa, l’esito di un test negativo.
Tutte i tre documenti hanno un limite temporale: il certificato di vaccinazione è valido 270 giorni, quello di guarigione 180; il test ha validità di 72 ore (se molecolare) o di 24 ore (se antigenico). Queste disposizioni si applicano anche ai pendolari. Ai bambini fino a 12 anni non è richiesta alcuna certificazione.
L’ordinanza che entra in vigore oggi è la 13.ma da quando è incominciata l’epidemia da Coronavirus. Essa prevede anche l’ipotesi – possibile, ancorché improbabile – che uno entri in Austria senza nessuna delle tre “G”, nemmeno il test. In tal caso dovrà compilare on line il modulo di preregistrazione e sottoporsi a isolamento fiduciario a proprie spese per 10 giorni. La quarantena potrà poi essere interrotta sottoponendosi a un test Covid con esito negativo.
Per prudenza va considerato che durante la permanenza in Austria potrebbero comparire i sintomi del Covid oppure si potrebbe risultare positivi a un test successivo, anche se asintomatici. Il che imporrebbe una quarantena anche lunga, fino alla scomparsa del contagio. Poiché i costi del soggiorno sono a carico del viaggiatore, prima di partire dall’Italia conviene dotarsi di un’assicurazione sanitaria che si faccia carico di quei costi.
Tutte le disposizioni che abbiamo esposto non riguardano coloro che soltanto attraversano l’Austria, diretti in Altri Paesi senza tappe intermedie.
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