Sabato 18 Maggio 2024

17.05.29 Pattuglia di poliziaSorprende la frequenza dei titoli, sulla stampa austriaca, che riguardano episodi di violenza sessuale imputabili a immigrati per lo più giovani. Al di là degli episodi della notte di Capodanno, a Innsbruck, sono molto frequenti i casi di molestie sessuali registrati in piscine pubbliche, toilette delle stazioni, zone appartate di parchi urbani.

C’era dunque attesa per il rapporto sul fenomeno che alcuni parlamentari dell’Fpö, il partito della destra populista, avevano richiesto al ministro degli Interni, Wolfgang Sobotka. Ora finalmente il ministro ha parlato e sappiamo con esattezza come stanno le cose: tra la presenza di profughi in Austria e le aggressioni a sfondo sessuale non c’è alcuna evidente connessione. Certo, colpisce di più l’opinione pubblica la notizia di un afghano che in piscina allunga le mani sott’acqua sulla ragazza che gli nuota accanto, ma non fa notizia, e quindi i giornali non ne riferiscono, le decine di altri casi di molestie che avvengono all’interno delle mura domestiche.

I dati statistici del Ministero riferiscono che il 66% dei delitti sessuali sono commessi da austriaci nei confronti per lo più di altri austriaci. Il restante 33% è addebitabile a stranieri, che però non sono necessariamente profughi richiedenti asilo. Questi rappresentano soltanto una quota non particolarmente significativa del totale. Alla componente “straniera”, che nel 2016 si è macchiata di delitti a sfondo sessuale, appartengono 18 diverse nazionalità e quasi sempre, ma non esclusivamente, i comportamenti delittuosi sono avvenuti all’interno della stessa nazionalità di appartenenza. Tra le 18 nazionalità che emergono dalla statistica, quella numericamente più rappresentata è la tedesca. Ma ci siamo anche noi italiani.

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