Sabato 18 Maggio 2024

13.12.31 Daniel Barenboim DSC_0880vStrauss, Strauss e ancora Strauss. Il concerto di Capodanno, che dopodomani sarà teletrasmesso dal Musikverein di Vienna in tutto il mondo, vuole andare anche quest’anno sul sicuro e riproporre i valzer e le polke della “premiata ditta”. Il programma, reso noto come sempre soltanto all’ultimo momento, elenca i celebri brani degli Strauss – padre, figlio e fratello – completati da una polka francese di Josef Hellmesberger, da un walzer di Joseph Lanner, da una “variation dansée” di Leo Delibes e – questa l’unica vera novità – da un brano di Richard Strauss.

 

Quest’ultimo, nonostante abbia lo stesso cognome, non c’entra nulla con i precedenti. È tedesco e non viennese, è un compositore di opere liriche, di sinfonie, di musica da camera, di cori e arriva sulla scena musicale quasi un secolo dopo gli Strauss che il pubblico di Capodanno conosce. Nel 2014 cade il 150. anniversario della sua nascita e i Wiener Philharmoniker, protagonisti del concerto di dopodomani, hanno voluto rendergli omaggio con un brano, uno soltanto. Si tratta di una melodia dal titolo “Chiaro di luna”, tratta da “Capriccio”, ultima opera del compositore tedesco, i cui personaggi si chiedono quale delle due componenti – la musica o le parole – svolga il ruolo più importante, richiamando così un tema già affrontato da Antonio Salieri in “Prima la musica”.

 

Oltre che a Richard Strauss, il concerto di Vienna sarà dedicato anche al ricordo della Prima guerra mondiale, che per l’Austria (ma anche per Trieste e Gorizia, che allora facevano parte dell’impero austro-ungarico) ebbe inizio nel 1914, cento anni fa. Nessun intento celebrativo, ma un invito a riflettere sull’”inutile strage”, per costruire un futuro di pace. È questa la ragione per cui a dirigere i Wiener Philharmoniker è stato scelto un uomo come Daniel Barenboim, fondatore della “West-Eastern Divan Orchestra”, che, riunendo giovani musicisti di Israele e del mondo arabo, costituisce un simbolo straordinario di convivenza in Medio Oriente.

 

Daniel Barenboim non è nuovo ai Wiener Philharmoniker e non è nemmeno la prima volta che sale sul podio del Musikverein, per un concerto di Capodanno. Lo aveva già fatto nel 1989 e nella conferenza stampa di presentazione del concerto di dopodomani ha voluto scherzare su questo suo ritorno 25 anni dopo. “Quando mi è stato proposto di dirigere per la seconda volta il concerto – ha spiegato – mi sono sentito molto onorato, ma per un po’ ho esitato. Spesso la seconda volta non riesce bene come la prima. Poi però ho pensato: è solo una superstizione e io non voglio esserne condizionato”.

 

Il programma è stato presentato dal presidente dei Wiener, Clemens Hellsberg (primo violino, ma escluso quest’anno dal concerto, per una frattura a un gomito). Aprirà l’esibizione la “Helen Quadrille” di Eduard Strauss, voluta espressamente dallo stesso Hellsberg in omaggio alla moglie di Barenboim, che si chiama Elena Bashkirova. La “Marcia egiziana” di Johann Strauss sarà poi un omaggio anche a Barenboim e al suo impegno per la pace in Medio Oriente.

 

Il valzer “Palme della pace” di Joseph Strauss sarà il riferimento più diretto alla Prima guerra mondiale. Fu scritto da Strauss sotto l’influsso della sconfitta subita dall’Austria nella sanguinosa battaglia di Königgrätz, che segnò il destino dell’impero absburgico e la nascita di quello germanico, sotto la corona prussiana, prodromo delle tragedie del XX secolo. Il concerto si concluderà come sempre con la “Radetzky Marsch”, l’unica in cui al pubblico non solo è consentito, ma addirittura è invitato ad accompagnare battendo le mani.

 

L’intero concerto sarà ripreso come sempre dall’Orf e ritrasmesso in 92 Paesi di tutti i continenti, per un pubblico stimato di 50 milioni di telespettatori. Gli italiani potranno assistervi in differita su Rai2, alle 14.05, o su Rai5. alle 21.15, oppure in diretta su Radio3, alle 11.30.

 

Nella foto, Daniel Barenboim sul podio dei Wiener Philharmoniker in un precedente concerto al Musikverein di Vienna.

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