Domenica 2 Giugno 2024

21.07.02 Campagna vaccinazioni in CarinziaFino alla mezzanotte tra il 30 giugno e il 1. luglio 4.758.717 austriaci avevano ricevuto almeno la prima dose di un vaccino anti Covid. Rappresentano il 60,23% della popolazione vaccinabile. Oltre 3 milioni di queste persone (39,22%) hanno ricevuto anche la seconda dose e possono contare così su una completa protezione. L’obiettivo è di arrivare entro l’autunno all’80% di vaccinati, per contenere il diffondersi di varianti e scongiurare una nuova ondata di contagi, come lo scorso anno.

L’andamento delle vaccinazioni dovrebbe indurre all’ottimismo, ma non è così. Il timore è che nelle prossime settimane il ritmo decresca rapidamente. Fino alla scorsa settimana venivano vaccinate tra le 80 e le 90 mila persone al giorno. Ora già si avverte un calo. Quel 30% di popolazione non ancora vaccinata è composto in parte da persone in lista d’attesa, che prima o poi riceveranno il vaccino, ma in parte anche da persone risolutamente contrarie a farsi bucare, perché sono ancora convinte che il Covid-19 sia “una normale influenza”, che i ricoveri e i decessi siano invenzioni “per spaventare la gente” e che l’ambaradan delle vaccinazioni sia stato messo in piedi da “big pharma” per fare profitti.

Come convincere i no-vax a cambiare idea? Come evitare che il piano vaccinazioni arrivi appena al 70% e lì si fermi? Il governatore della Stiria, Hermann Schützenhöfer, del Partito popolare, è stato l’unico in Austria a chiedere ufficialmente di rendere la vaccinazione obbligatoria. È stato messo a tacere dal cancelliere Sebastian Kurz, dello stesso partito, preoccupato per l’impopolarità di una tale misura.

La linea seguita dall’Austria, in questo momento, è di lasciare libera la popolazione di vaccinarsi o non vaccinarsi. Nessun obbligo, ma una sollecita opera di convincimento. Il Land della Carinzia, per esempio, ha stanziato proprio ieri 200.000 euro per una campagna promozionale rivolta specificatamente alle persone tra i 20 e i 45 anni, ovvero quelle apparse finora più restie a vaccinarsi. Lo slogan scelto è “Rimbocchiamoci le maniche”, che in senso figurato significa “diamoci da fare”, ma che vuol dire anche scoprire il braccio e consentire all’ago di iniettare il vaccino.

Il Land della Stiria, invece, ha scelto una strada più “convincente”. Il governatore Schützenhöfer ha aggirato il divieto posto da Vienna. Non potendo imporre l’obbligo del vaccino, ha stabilito che da agosto le persone che si candideranno all’assunzione nell’amministrazione avranno la precedenza se vaccinate due volte (o se si impegneranno a farlo entro i tre mesi successivi). La disposizione è estesa anche alle società dipendenti dal Land, come la Kages (la holding degli ospedali del Land). Gli ospedali privati, gestiti da ordini religiosi, hanno annunciato che seguiranno lo stesso criterio: assumeranno solo persone vaccinate.

La regola varrà anche nelle scuole, almeno in quelle superiori, gestite dal Land: insegnanti e personale ausiliario avranno bisogno del certificato di vaccinazione per avere lavoro. La regola non vale per le scuole elementari e per quelle materne, che dipendono dai Comuni o da istituzioni private, ma il Land sta rivolgendo a tutte un “pressante appello”, perché seguano anch’esse lo stesso criterio.

 

NELLA FOTO, l’immagine della campagna promozionale del Land Carinzia “Rimbocchiamoci le maniche”.

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