Sabato 18 Maggio 2024

20.06.25 Vienna Mariahilfer-strasse (coronavirus) - CopiaL’Austria sta facendo grandi sforzi per rilanciare e sostenere la sua industria turistica, come quasi tutti i Paesi, del resto. I risultati per il momento non si vedono. Le località di villeggiatura ai laghi e in montagna appaiono ancora semivuote. Lo stesso si può dire per Vienna, la cui azienda per il turismo ha appena reso noti i dati di maggio, che sono catastrofici. Probabilmente in giugno ci saranno segni di miglioramento, anche in conseguenza della riapertura dei confini, ma la situazione resterà comunque drammatica. Basti dire che attualmente sono disponibili soltanto 25.000 posti letto (il 62% in meno), perché oltre la metà degli alberghi e delle altre strutture ricettive non ha ritenuto conveniente riaprire.

In maggio i pernottamenti (quelli che noi in Italia chiamiamo “presenze”) sono scesi a 39.000, che significa un calo del 97,5%. Gli arrivi sono stati 14.000 (-98,1%). Nel periodo gennaio-maggio di quest’anno (compresi quindi anche i primi due mesi risparmiati dal Coronavirus) vi sono stati 2,6 milioni di pernottamenti, con un calo del 59,3% rispetto al 2019. In maggio quasi la metà dei 14.000 ospiti erano austriaci, con un’occupazione del 4,5% dei posti letto (nel maggio dello scorso anno questa percentuale era stata di 65,2).

La scorsa settimana Adolf Winkler, vicedirettore della “Kleine Zeitung” di Klagenfurt, aveva pubblicato un reportage su Venezia, con una serie di splendide foto che mostravano una città semideserta e proprio per questo più affascinante. Lo stesso si può dire ora di Vienna. Una ragione in più per andarci subito, per vederla e goderla così com’è ora, prima che ritorni la grande folla.

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