Lunedì 2 Dicembre 2024

10.04.29 Waltraud Klasnic e il cardinale Christoph SchoenbornWaltraud Klasnic, l’ex governatrice della Stiria, si è messa subito al lavoro e ha mantenuto la promessa. Nei giorni prima di Pasqua il cardinale Christoph Schönborn, primate della Chiesa austriaca, le aveva chiesto di presiedere una commissione per assistere le vittime di pedofilia in seminari e convitti religiosi dell’Austria e ora la commissione è già nominata e al lavoro. L’impegno – ha dichiarato la Klasnic – è di operare in assoluta indipendenza e autonomia dalle gerarchie ecclesiastiche, condizione irrinunciabile per godere della fiducia di persone che da quelle gerarchie finora non avevano ricevuto alcun aiuto, ma soltanto l’esortazione a tacere. La nomina della Klasnic, esponente molto nota del Partito popolare, aveva suscitato inizialmente perplessità. In fin dei conti si trattava di una persona molto vicina alla diocesi di Graz, addirittura presidente dell’associazione “Amici del seminario”. Quale autonomia avrebbe potuto garantire?

Le persone da lei scelte per formare la commissione danno ora una risposta. La loro storia costituisce una garanzia, perché vengono proprio da quegli ambienti che finora avevano contestato la Chiesa ufficiale o hanno un curriculum professionale al di sopra di ogni sospetto.

La lista si apre con Brigitte Bierlein, 51 anni, una carriera nella magistratura e dal 2003 vicepresidente della Corte costituzionale. Gli altri membri sono: Ulla Konrad, presidentessa degli psicologi austriaci; Reinhatd Haller, psichiatra e neurologo, nominato spesso perito in procedimenti giudiziari; Werner Leisnering, esperto di psichiatria giovanile e primario alla clinica neurologica di Linz; Caroline List, giudice della Corte d’assise di Graz e cofondatrice del “Forum contro gli abusi sessuali”; Kurt Scholz, ex presidente del Consiglio scolastico di Vienna, premiato nel 2009 per l’opera svolta contro gli abusi fisici e psichici nella scuola; infine Udo Jesionek, già presidente del Tribunale dei minori di Vienna e attualmente presidente dei “Weißer Ring” (“Anello bianco”), organizzazione di assistenza alle vittime di crimini e alle loro famiglie.

Ma il nome che spicca più di tutti è quello di Hubert Feichtlbauer, 78 anni, dal 1998 presidente di “Wir sind Kirche” (“Noi siamo Chiesa”), movimento che costituisce l’anima progressista e la coscienza critica della Chiesa austriaca. Chiede una riforma del diritto canonico, per conferire un ruolo maggiore ai laici, la loro partecipazione ai processi decisionali, la parità tra uomo e donna negli uffici ecclesiastici, una sessualità più comprensiva delle esigenze umane, l’abolizione del celibato dei preti, l’annuncio del Vangelo come messaggio di gioia e non di minaccia, un’iniziativa più convinta verso l’ecumenismo. A sostegno di queste tesi, nel 1995 aveva promosso una sottoscrizione che aveva raccolto mezzo milione di firme.

Tutto questo per dire che Feichtlbauer non è uomo che si presti a compromessi  in materia di abusi sessuali compiuti dal clero austriaco nei confronti dei giovani a lui affidati. È stata una scelta coraggiosa quella della Klasnic di nominarlo ed è stato un atto di onestà la decisione del cardinale Schönborn di non muovere alcuna obiezione.

Nella foto, Waltraud Klasnic con il cardinale Christoph Schönborn.

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