Sabato 18 Maggio 2024

18.01.25 Udo LandbauerLo show neonazista di Azzano Decimo suscita giustamente allarme, ma non è nulla in confronto con il rigurgito antisemita che sta venendo alla luce in Austria intorno alla figura di Udo Landbauer (nella foto), candidato capolista dell’Fpö alle elezioni del Land Bassa Austria, che si svolgeranno domenica prossima. A pochi giorni dal voto è stato reso pubblico il contenuto di un “Liederbuch”, un libro di canti della Burschenschaft “Germania” di Wiener Neustadt, di cui Landbauer è vicepresidente.

Il volumetto contiene canti della tradizione, canti militari e patriottici, canti del repertorio nazista (che si cantavano, cioè, al tempo del nazismo, anche se non inneggianti esplicitamente a quel regime). Fin qui nulla o poco da obiettare. Lo scandalo nasce quando dalle pagine del “Liederbuch” emergono anche canti razzisti e antisemiti, che esaltano l’Olocausto.

Dice uno di questi: “Da trat in ihre Mitte der Jude Ben Gurion/Gebt Gas, ihr alten Germanen, wir schaffen die siebte Million”. Che si può tradurre: “È venuto in mezzo a voi l’ebreo Ben Gurion/date gas, antichi Germani, facciamo il settimo milione”. In italiano non fa rima come nella versione originale in tedesco, ma è chiaro il riferimento è ai 6 milioni di vittime dell’Olocausto, che potrebbero diventare 7, se “gli antichi Germani daranno gas”. Altre canzoni sono dedicate alla Legione Condor, unità della Luftwaffe che bombardò la popolazione civile nella guerra di Spagna, o ai crimini di guerra commessi dalla Wehrmacht a Creta.

Le “Burschenschaften” sono associazioni di studenti universitari dell’estrema destra, considerate filonaziste. Col tempo, per non incorrere nelle sanzioni della legge che in Austria vieta non solo la ricostituzione del Partito nazionalsocialista, ma anche la propaganda della sua ideologia, i riferimenti esplicitamente riconducibili al Terzo Reich erano stati eliminati. Ma il contorno era rimasto, in particolare il mito della “Grande Germania”, di cui l’Austria sarebbe soltanto la “marca orientale” (la “Ostmark”, nel linguaggio del Reich). Da cui i colori “nero-rosso-oro” scelti per i loro labari, cioè i colori della Germania, e i nomi delle singole associazioni, che si richiamato alla mitologia germanica.

Molti dirigenti dell’Fpö, il partito nazional-populista ora al governo dell’Austria insieme con l’Övp (Partito popolare), provengono dalle file delle Burschenschaften. Dei 51 deputati, 17 sono “Burschenschaftler”. Lo sono anche 5 dei 9 segretari regionali del partito (uno per ogni Land). Nell’organo di presidenza sono maggioritari: 22 su 37. Sono iscritti alle Burschenschaften anche il vicecancelliere Heinz-Christian Strache e il ministro Norbert Hofer, che nel 2016 fu candidato alla presidenza della Repubblica.

Si spiega così l’impegno profuso negli ultimi anni dalla dirigenza dell’Fpö per mascherare le manifestazioni più estreme delle Burschenschaften e dei loro esponenti meno remissivi, per dare al partito un aspetto più presentabile ed evitare che alla sua partecipazione al governo seguissero reazioni internazionali come quelle del 2000, con il primo governo di centrodestra. La scoperta del libro di canti nazisti della Burschenschaft “Germania” fa capire, invece, che nulla è cambiato sull’ideologia che ispira gli esponenti di punta dell’Fpö.

A farne le spese per primo è ora Udo Landbauer, vicepresidente della “Germania”. Il quale, peraltro, afferma di non aver mai saputo dell’esistenza di quelle canzoni che esortano ad ammazzare un altro milioni di ebrei. Il libro è stato stampato nel 1997, quando aveva soltanto 11 anni, e lui quelle canzoni non le ha mai cantate. Oltretutto, aggiunge, non è molto intonato. Non una parola di condanna per il nazismo e per l’esaltazione dell’Olocausto, né una presa di distanze netta dalla Burschenschaft, quale potrebbe essere l’uscita dal sodalizio. Evidentemente c’è una fascia di elettori che non vuole deludere. Parla soltanto di una “sospensione” del rapporto. In attesa di che? In attesa del voto di domenica e che poi tutto torni come prima?

Immediate le reazioni delle altre forze politiche. Scontate, ovviamente, quelle di socialdemocratici e verdi, se non altro per ragioni elettorali. Ma anche del cancelliere Sebastian Kurz (Övp): “I testi dei canti della Germania (la Burschenschaft, non il Paese, nda) resi pubblici – ha twittato – sono razzisti, antisemiti e ripugnanti. Occorre perciò fare piena chiarezza sui responsabili, che devono renderne conto”.

Strache, invece, ha preso le difese di Landbauer, esprimendo indignazione su Facebook non per il libro di canzoni della Burschenschaft di Wiener Neustadt, ma per il giornale che aveva sollevato il caso.

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