Sabato 18 Maggio 2024

18.01.23 Heinz Fassmann, ministro istruzione - CopiaPrimo passo del governo di centrodestra in Austria nel campo dell’istruzione: a partire dal prossimo anno scolastico saranno istituite classi speciali per gli alunni che non conoscono a sufficienza la lingua tedesca. E, poiché a non saper leggere o parlare il tedesco sono soprattutto gli immigrati, saranno classi destinate ad accogliere quasi esclusivamente bambini e ragazzi stranieri.

Socialdemocratici e Verdi parlano di “ghettizzazione”, con percorsi differenziati di sere A e di serie B, che renderebbero più difficile l’integrazione. Il ministro dell’Istruzione Heinz Fassmann, usa la definizione di “Leuchtturmprojekt”, un “progetto faro”, che consentirà ai ragazzi stranieri di superare più rapidamente il gap di padronanza della lingua e, di conseguenza, renderà più facile l’integrazione con i nativi austriaci.

L’idea di creare classi separate per gli stranieri era un chiodo fisso dell’Fpö, il partito dell’estrema destra, condiviso peraltro anche dall’Övp. Non c’è da stupirsi pertanto che le due forze politiche, ora al governo, abbiano deciso di passare ai fatti. Il progetto peraltro trova giustificazione nei test effettuati nelle scuole dal 2006 ad oggi: il divario di apprendimento tra alunni stranieri e autoctoni è cresciuto in misura allarmante.

Da ciò la scelta di avviare immediatamente il “progetto faro”. Ecco come dovrebbe funzionare. Al momento dell’iscrizione alle prime classi elementari (o delle scuole di livello immediatamente superiore, equiparabili alle nostre medie), i direttori delle varie sedi avranno un colloquio con gli alunni (tutti gli alunni, anche quelli nati in Austria). Se emergeranno deficienze linguistiche, i ragazzi saranno sottoposti a un test standard.

Chi non supererà il test, non sarà ammesso alle classi regolari, ma sarà avviato alle “Deutschförderklasse”, cioè classi di sostegno per l’apprendimento del tedesco. Vi si insegneranno tutte le materie, come nelle classi regolari, ma in più saranno svolti corsi intensivi di tedesco di 15 ore alla settimana (per le elementari) e di 20 ore (per le superiori di primo livello).

Il ministro Fassmann ha stimato che dei 70.000 alunni di prima, almeno un quarto finirà nelle classi speciali. Il problema riguarda soprattutto Vienna, dove ormai il 40% degli scolari sono stranieri, e in misura minore altre grandi città come Linz e Graz. Considerando anche gli alunni delle medie, andranno ai corsi intensivi di tedesco circa 30.000 ragazzi. Si calcola che in Carinzia saranno circa 1.800, in Stiria 3.000.

Proprio per evitare che queste classi speciali si trasformino in ghetti, per le materie scolastiche in cui la conoscenza della lingua non è determinante gli alunni stranieri faranno lezione insieme con gli alunni di madrelingua tedesca. Ciò accadrò, per esempio, per il disegno, la musica, l’educazione fisica, le attività manuali di laboratorio. Anche nelle gite scolastiche in programma durante l’anno non vi saranno classi separate, così come non rimarranno separati gli alunni stranieri durante le pause di ricreazione o di pranzo.

Il ministro ha ribadito che l’obiettivo finale è quello di poter reinserire al più presto gli alunni “speciali” nelle classi regolari. Per questo, la valutazione dell’apprendimento del tedesco non sarà fatta alla fine dell’anno scolastico, ma già alla metà, per consentire a chi avrà fatto maggiori progressi di poter rientrare immediatamente nelle classi normali. Gli altri proseguiranno la scuola nelle classi speciali, fino a una durata massima di due anni. Ovviamente il ministro confida che dopo un periodo così lungo tutti avranno raggiunto un livello minimo di apprendimento. Ma se anche ciò non dovesse accadere per alcuni, questi ritorneranno comunque nelle classi regolari, tuttavia con l’obbligo di frequentare sei ore settimanali extra di tedesco.

Resta un punto interrogativo, a cui il ministro non ha saputo dare risposta. Quanti insegnanti di sostegno saranno necessari e quanto costerà il “progetto faro”? Sul numero degli insegnanti Fassmann ha ipotizzato che ne serviranno 300, ma sui costi e sulla loro copertura ha annunciato che nei prossimi giorni dovrà parlarne con il ministro delle Finanze, Hartwig Löger. Sarà una discussione complicata, perché Löger si è impegnato a ridurre di 2,3 miliardi le spese nel bilancio di quest’anno, con tagli in tutti i ministeri, fuorché in quelli relativi alla sicurezza (polizia, forze armate), che stanno tanto a cuore all’Fpö. Il ministero dell’Istruzione non sarà risparmiato.

 

NELLA FOTO, il ministro dell’Istruzione, Heinz Fassmann.

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