Sabato 18 Maggio 2024

21.08.03 Martin KocherBuone notizie sul fronte del lavoro in Austria. Le ha fornite ieri il ministro Martin Kocher (nella foto), che in una conferenza stampa ha parlato di “una dinamica quasi mozzafiato”. “Ci avviciniamo – ha detto – a un livello di disoccupazione simile a quello del 2019”, ovvero prima della crisi epidemica. La riduzione del numero dei disoccupati è dovuta al turismo e alle riaperture, dopo mesi di lockdown. Nel turismo la disoccupazione si è quasi dimezzata, ma anche altri settori stanno recuperando rapidamente.

Kocher – che è un ministro voluto dall’Övp, ma che non appartiene alla politica (prima era alla direzione dell’Ihs, ovvero l’Istituto di studi superiori) – ha esposto alcuni dati. A fine luglio le persone senza lavoro erano 343.939, ovvero circa 16.000 meno del mese precedente (-20%). Di queste, 282.685 erano registrate all’Ams (Arbeitsmarktservice) come disoccupate in cerca di lavoro (6.177 in meno rispetto a giugno) e 61.254 come iscritte a corsi di formazione e aggiornamento professionale (10.00 in meno). il risultato è che attualmente vi sono soltanto 10.900 disoccupati in più rispetto a quelli che c’erano prima dell’arrivo del virus.

L’Ams è la struttura pubblica che si occupa di ricollocare nel mondo del lavoro i disoccupati, fornendo loro assistenza e corsi di riqualificazione. Fa un po’ quello che dovrebbero fare i nostri “navigator”, se solo sapessimo dove sono andati s finire. Johannes Kopf, presidente dell’Ams, vede nella situazione attuale “un autentico boom economico”. Da settimane il tasso di crescita è del 10%.

Intervistato ieri al Mittagsjournal, il giornale radio di mezzogiorno dell’Orf, ha confermato che “l’economia sta crescendo rapidamente, tanto da comportare difficoltà nel reperimento di manodopera”. Anche secondo Kopf presto la disoccupazione ritornerà ai livelli del 2019.

Le prospettive, tuttavia, non sono sempre rosee. Non lo sono per i disoccupati di lungo corso, ancora molto alta, rispetto alla situazione pre-crisi. A questa categoria appartengono ancora 130.000 persone senza lavoro da oltre un anno, benché il loro numero sia calato di circa 18.000 unità rispetto ad aprile. Il paradosso è che a questo numero di disoccupati fanno riscontro i tanti posti di lavoro disponibili, che le aziende non riescono a coprire (perché richiedono qualifiche che mancano o perché chi potrebbe farlo non abita nella stessa zona): sono 133.000.

In genere per le aziende è diventato più difficile trovare forze lavoro. Ciò dipende in parte dall’evoluzione demografica (l’Austria è un Paese che sta invecchiando) e, nel settore del turismo, dal fatto che molti stagionali stranieri non hanno fatto più ritorno in Austria, perché hanno trovato lavoro in patria. Secondo il ministro Kocher la situazione dovrebbe stabilizzarsi un po’ alla volta. Alcune aziende dovrebbero rivedere i loro criteri di assunzione, assumendo anche lavoratori disoccupati in età avanzata o con qualche problema di salute. Ma anche migliorando le condizioni di lavoro, non sempre ottimali soprattutto nel turismo.

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