Lunedì 2 Dicembre 2024

È una delle eredità lasciateci da Haider il ciclo di manifestazioni tra settembre e ottobre che va sotto il nome di “Autunno carinziano”. Non che prima non ci fossero: alcune di esse – come il ritorno delle mandrie dagli alpeggi o i mercati con i prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento – hanno tradizioni secolari. Ma è stato Jörg Haider a voler accendere i riflettori su questo aspetto della vita e dell’economia del Land, con l’evidente proposito di valorizzare le radici e l’identità del popolo carinziano, quasi a voler erigere un baluardo contro le contaminazioni dovute alle recenti immigrazioni. Non per niente in lingua tedesca il ciclo è denominato “Kärntner Heimatherbst”, dove la parola “Heimat” (unita a “Herbst” che vuol dire “autunno”), richiama il concetto di patria, terra dei padri.

L’”Autunno carinziano” ha dunque una valenza culturale, prima che turistica. Sono circa 100 le manifestazioni organizzate in oltre 60 comuni, che consentono o hanno consentito (molte hanno già avuto luogo) di conoscere da vicino usi e costumi autentici della Carinzia. Nelle piazze dei paesi, nelle trattorie e nelle aziende agricole, i ristoratori, i contadini, le associazioni e gli artigiani fanno sfoggio delle loro abilità. Contadini e artigiani offrono i frutti del loro lavoro ai mercati e alle feste. Un ruolo di primo piano, naturalmente, è riservato alla gastronomia, che in questa occasione mette in vetrina i piatti tradizionali della regione.

Tra gli ultimi appuntamenti della stagione, vale la pena citare la 15. “Polentafest” (in italiano nella titolazione carinziana), in programma il 3 ottobre a Nötsch, nella valle del Gail, vicinissima al confine friulano. Per molti sarà una sorpresa scoprire quanti modi differenti vi sono di preparare la polenta, secondo antiche ricette, che spiegano come si può preparare, ad esempio, una “Polentasuppe” (una minestra di polenta), ma anche – pensate un po’ – una “Polentatorte”.

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