Sabato 18 Maggio 2024

La plateale uscita dall’aula del Parlamento dei deputati dell’Fpö (estrema destra sovranista) ha distolto l’attenzione dal gruppo dell’Spö (Partito socialdemocratico). Anche in quello ci sono stati deputati che hanno preferito non ascoltare l’intervento del presidente ucraino, collegato in video e audio da Kyiv. A farlo notare sono stati i deputati di Neos (liberali di centro), che hanno fornito la lista di 18 deputati socialdemocratici (18 su 40) che avevano disertato la seduta. Tra essi anche la capogruppo e segretaria politica dell’Spö, Pamela Rendi-Wagner.

Evidentemente anche su quel fronte c’è chi avrebbe preferito evitare il collegamento con Volodymyr Zelenskyj. In nome della neutralità, che impedirebbe all’Austria di schierarsi a fianco di una delle due parti in conflitto, benché vittima di un’aggressione? Oppure per un incontenibile anelito alla pace, costi quel che costi, pazienza se l’Ucraina perde la sua sovranità e la sua libertà.

Non lo sappiamo, perché il vicecapogruppo dell’Spö, Jörg Leichtfried, intervenuto nel dibattito al posto dell’assente Rendi-Wagner, non lo ha spiegato. Leichtfried ha polemizzato con l’Fpö, rimproverandogli di aver presentato nel corso dell’anno ben 30 mozioni in favore della Russia (soprattutto per chiedere la rinuncia alle sanzioni), che non sarebbero “né un segnale di pace, né un segnale di neutralità”. L’Austria – ha soggiunto – ha reagito rapidamente e con determinazione alla guerra della Russia contro l’Ucraina, esprimendo la speranza che presto possa essere fermata la spirale del conflitto.

Sull’assenza di quasi la metà del gruppo parlamentare Leichtfried non ha aperto bocca, mentre la portavoce di Pamela Rendi-Wagner ha fatto sapere che la segretaria del partito non era potuta intervenire per motivi di salute. È una situazione che assomiglia molto a quella del Pd in Italia e delle sue molte anime pro Ucraina, pro Russia, pro pace nel mondo, con la Nato, contro la Nato… Una delle prime domande poste a Elly Schlein dopo l’elezione alla guida del partito è stata sull’Ucraina e Schlein, pur con qualche distinguo, ha ribadito la necessità di sostenere il Paese aggredito dalla Russia.

Anche Pamela Rendi-Wagner, una volta guarita dall’improvvisa malattia che la affligge, dovrebbe pronunciare una parola di chiarezza in proposito e far sapere, per esempio, che provvedimenti prenderà nei confronti dei “compagni” assenteisti dall’aula del Parlamento nel giorno in cui era ospite il presidente Zelenskyj. Alla vigilia di una consultazione tra gli iscritti e di un congresso straordinario, che dovrà decidere se a guidare il partito resterà lei o sarà scelto un altro candidato, la base dell’Spö dovrebbe essere informata sulle scelte in politica estera dei suoi leader.

NELLA FOTO, il settore di sinistra del Parlamento austriaco, durante il collegamento con il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj. Si nota che 18 seggi del gruppo Spö sono vuoti.

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