Sabato 18 Maggio 2024

Volodymyr Zelenskyj ha tenuto questa mattina l’annunciato discorso al Parlamento austriaco, con cui si era collegato in videoconferenza. Ora, a un anno e un mese dall’inizio dell’aggressione russa, sono 25 i Parlamenti dell’Ue che hanno invitato il presidente ucraino a prendere la parola; mancano soltanto Ungheria e Bulgaria.

E c’è stata, questa mattina, anche l’annunciata protesta dei deputati dell’Fpö, il partito dell’estrema destra sovranista e filo Putin. Non appena Zelenskyj è apparso sui monitor del Parlamento, ciascuno di essi ha esposto sul banco davanti a sé un cartello con le scritte “Posto per la pace” e “Posto per la neutralità”. Poi il gruppo, capitanato da Herbert Kickl, ha abbandonato teatralmente l’aula.

La ragione ufficiale della protesta è la neutralità dell’Austria, imposta dai sovietici nel Trattato di Stato del 1955 e poi inserita nella Costituzione austriaca, che non consentirebbe di prendere posizione per una delle due parti in conflitto. La verità è che l’Fpö è solidale con la Russia di Putin, con il cui partito Russia Unita aveva stretto in passato un patto di amicizia. Fuori dal Parlamento i liberalnazionali si sono uniti a una manifestazione di protesta organizzata da pacifisti, intellettuali e gruppi dell’estrema sinistra.

Nel suo intervento di 20 minuti, Zelenskyj ha ringraziato l’Austria per l’aiuto dato al suo Paese e, consapevole del dibattito in corso sulla neutralità austriaca, ha sottolineato l’importanza “di non essere neutrali nei confronti del male”. Oggi – ha ricordato il presidente ucraino – è il 400. giorno della guerra di aggressione russa, una “guerra totale contro gli uomini”, nella quale ogni giorno uomini perdono la vita, non soltanto in combattimento, ma anche altrove. Una superficie di 174.000 chilometri quadrati, circa il doppio della superficie dell’Austria, è contaminata da mine e proiettili inesplosi. Centinaia di migliaia di granate, mine e ordigni esplosivi sono stati lasciati dai russi in giardini e in edifici. “Se noi ci rivolgiamo a voi per chiedervi aiuto – ha proseguito Zelenskyj – lo facciamo per proteggere vite umane”.

Sono seguiti gli interventi dei rappresentanti dei gruppi parlamentari, che hanno criticato tutti la protesta dell’Fpö e hanno espresso solidarietà al popolo ucraino, “il cui coraggio e la cui determinazione hanno meritato il nostro rispetto”.

Il presidente del Parlamento, Wolfgang Sobotka, ha ribadito l’impegno dell’Austria nel sostegno “politico, finanziario e umanitario” nei confronti dell’Ucraina. Finora sono stati forniti aiuti per 129 milioni di euro e questi aiuti saranno dati anche in seguito. Ci sono 94.000 profughi ucraini che hanno trovato asilo in Austria, mentre 200 aziende austriache sono presenti in territorio ucraino. “L’Austria è neutrale militarmente – ha sottolineato Sobotka – ma non lo è politicamente”.

L’intervento di Zelenskyj e il successivo dibattito sono stati seguiti dalle tribune del pubblico dal presidente della Repubblica, Alexander Van der Bellen, dall’ambasciatore dell’Ucraina a Vienna, Wassyl Chymynez, e dal presidente della Comunità di culto israelitica, Oskar Deutsch.

NELLA FOTO, i deputati dell’Fpö, mentre abbandonano l’aula del Parlamento. Hanno lasciato sui loro banchi i cartelli con le scritte “Posto per la neutralità” e “Posto per la pace”.

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