Sabato 18 Maggio 2024

12.06.28 Hotel Wulfenia, NassfeldFino a pochi anni fa il “Wulfenia” era considerato uno dei migliori o forse il miglior albergo di Pramollo, sul versante austriaco (la localizzazione è necessaria, perché sul versante italiano esiste un altro albergo con lo stesso nome, ma con un’altra storia). Era l’hotel che offriva il miglior comfort ai suoi ospiti e l’unico, a quel tempo, a disporre persino di una piscina. Del resto, non poteva che essere così, perché ne era proprietario Arnold Pucher senior, uno dei pionieri della stazione sciistica, l’uomo che aveva saputo vedere lontano nello sviluppo degli impianti di risalita e aveva saputo vedere altrettanto lontano nell’organizzare la ricettività per i suoi ospiti.

 

Gli anni sono passati e altri alberghi e residences sono sorti a Pramollo e a valle, sul versante austriaco (anche questa volta la localizzazione è necessaria, perché a valle, sul versante italiano, non sorgerà nulla finché non si vedrà partire la telecabina di arroccamento da Pontebba), mentre il “Wulfenia” che fu di Pucher senior, e che ora è di Pucher junior, ha conosciuto un lento declino. Pucher padre è andato in pensione, cedendo al figlio omonimo lo storico hotel e riservandosi un ruolo di consulente nella società degli impianti (di cui peraltro è azionista al 17% e su cui continua ad avere l’ultima parola). L’altro hotel che si trova di fronte, il “Sonnenalpe”, che ai bei tempi era collegato al “Wulfenia” con un ponte coperto che scavalcava la strada, lo ha ceduto al secondogenito, che ora ne ha affidato la gestione al gruppo Falkensteiner, dopo radicali lavori di ristrutturazione.

 

Il declino del “Wulfenia”, un tempo orgoglio di Pramollo, può avere molte spiegazioni, ma la più probabile è sicuramente riconducibile alla gestione di Pucher junior, che al lavoro di albergatore predilige quello della cucina, per la quale è un vero talento. Basti dire che nella guida Gault Millau, la “bibbia” dei ristoratori in area tedesca, sicuramente più importante della guida Michelin, è classificato con “tre cappelli” di cuoco, il massimo (in tutta la Carinzia soltanto altri tre ristoranti possono fregiarsi di tanti cappelli).

 

Insomma, Pucher junior funziona meglio tra i fornelli che alla reception dell’hotel. Forse per questo non se ne cura molto e addirittura lascia l’albergo chiuso per l’intera stagione estiva, aprendolo soltanto in quella invernale. Ma non si vive tutto l’anno, lavorando quattro mesi. In un settore come quello turistico serve continuità, altrimenti la clientela si disaffezione e il fatturato non basta  a coprire i costi fissi. Nemmeno per un hotel come il “Wulfenia”, dove ai bei tempi di Pucher senior non si poteva arrivare senza aver prenotato, perché le camere erano sempre esaurite.

 

Non è più così. Non conosciamo il fatturato e non conosciamo il tasso di occupazione delle camere oggi, ma una notizia pubblicata in questi giorni dalla “Kleine Zeitung”, quotidiano della Carinzia, lancia un allarmante segnale. Contiene un “Hilferuf” (una “richiesta di soccorso”) di 18 dipendenti dell’hotel, che attendono da aprile di ricevere lo stipendio, ma quel che è peggio non riescono neppure a parlare con il titolare. Il cuoco dai “tre cappelli” è irreperibile, anche per la “Kleine Zeitung” che lo aveva cercato per capire le ragioni delle difficoltà finanziarie in un polo sciistico come quello di Pramollo, uno dei pochi dove davvero i turisti non mancano mai.

 

Nella foto, l’hotel Wulfenia di Nassfeld/Pramollo, aperto soltanto d’inverno.

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