Sabato 18 Maggio 2024

Una donna carinziana di 53 anni è stata condannata per omicidio colposo aggravato. Arma del delitto? Il Covid-19. Sì, la donna era accusata di aver causato la morte di una sua vicina di casa, contagiandola con il virus di cui era risultata infetta.

Il caso, che non ci sembra avere precedenti, è stato giudicato nell’aula del Tribunale penale di Klagenfurt e il fatto o i fatti che hanno portato all’incriminazione della donna risalgono al dicembre del 2021, quando in Austria imperversava l’epidemia da Coronavirus e agli austriaci era stato imposto il lockdown, con tutti gli annessi e connessi (mascherina, tamponi, quarantene e via discorrendo). Insomma, tutte quelle misure restrittive che il movimento no vax aveva contestato chiassosamente in piazza e che il leader dell’estrema destra, Herbert Kickl, aveva definito “Corona-diktatur”.

C’è chi aveva osservato scrupolosamente quelle prescrizioni e chi non lo aveva fatto, per negligenza o per protesta in nome della libertà personale. La signora di Klagenfurt era del secondo gruppo. Benché fosse risultata positiva al test e le fosse stato imposto l’obbligo di restare nel suo appartamento, aveva continuato a muoversi all’interno del condominio in cui abitava, incurante del rischio di trasmettere il contagio ai suoi vicini. Era stata vista girare anche per la strada, al punto che qualcuno l’aveva denunciata alla polizia.

Poco tempo dopo una condomina di 69 anni aveva manifestato i sintomi del Covid-19. Probabilmente si era infettata sulle scale di casa. Le sue condizioni erano peggiorate rapidamente e nel successivo gennaio era passata a miglior vita. Le autorità sanitarie che già erano al corrente del comportamento indisciplinato della prima contagiata, avevano fatto rapporto alla Procura di Stato, che aveva affidato le indagini sul caso a un perito sanitario e a un virologo. Questi avevano accertato che il tipo di virus che aveva causato la morte dell’anziana era lo stesso di cui era infetta la donna di 53 anni.

Da ciò l’evidenza del nesso di causalità e il rinvio a giudizio.

NELLA FOTO, il Tribunale di Klagenfurt.

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