Sabato 18 Maggio 2024

14350Graz, Napoli e Colonia condividono la mostra “Franz West. Autoteatro, Colonia- Napoli- Graz”, che sino al 9 gennaio sarà a Graz nello spazio 01 della Kunsthaus, il museo d’arte contemporanea firmato dal geniale duo di architetti inglesi Peter Cook e Colin Fournier. La Kunsthaus stiriana ha avviato un progetto di collaborazione con il Madre – Museo d’arte contemporanea donna regina di Napoli – e con il Museum Ludwig di Colonia. Alla mostra hanno lavorato tre curatori, uno per ogni museo. È dedicata allo scultore contemporaneo viennese Franz West e si tratta della prima grande retrospettiva dedicata a West in Europa.
Il titolo “Autoteatro” sottolinea la dimensione interattiva della sua opera. La possibilità di interagire con l’arte è un motivo fisso delle creazioni di West, un motivo che fa da filo conduttore all’intera mostra. I visitatori, infatti, vengono continuamente invitati a utilizzare gli oggetti d’arte, a fondersi con le opere esposte, per diventare essi stessi mostra. Anche perché i Passstücke, le sculture portatili, sono, secondo la concezione di West, “sculture da prendere in mano per gesticolare come si vuole”.
Il dialogo tra autore e spettatore non si limita alle sculture portatili, ma prosegue anche con i mobili scultura, prodotti sin dagli anni Ottanta. Mobili che hanno reso davvero permeabile il confine tra arte figurativa e arte applicata. Negli anni Novanta, poi, West ha iniziato una serie di grandi collaborazioni. Tra tutte le più famose sono quelle con Michelangelo Pistoletto (Specchio con cabina e Passstücke) e Heimo Zobernig (Auto Sex). West continua a variare l’impiego di mezzi e tecniche, ribadendo la sua poliedricità, proponendo uno sguardo attuale sull’opera, tra oggetto funzionale e scultura artistica, facendogli conquistare originalità e ironia.

Sino al 20 febbraio, poi, la Kunsthaus ospiterà nello spazio 02 “Robot Dreams”, una coproduzione con il Museum Tunguely di Basilea. È un percorso che si addentra nella dimensione dell’intelligenza artificiale, affrontando le implicazioni politiche, sociali e artistiche delle nuove fantasie suscitate dall’ingresso di questi “assistenti” dell’uomo nella nostra vita. Una ventina di artisti (Thomas Baumann, Austria; John Bock, Germania; Kirsty Boyle, Australia; Yan Duyvendak, Svizzera; Jessica Field, Canada; Sibylle Hauert & Daniel Reichmuth, Svizzera; Jakob Scheid, Austria; Jon Kessler, Usa; Ed Kienholz & Nancy Reddin Kienholz, Usa; Richard Kriesche, Austria; Luc Mattenberger, Svizzera; LaurentPagina 2 Mignonneau & Christa Sommerer, Austria e Francia; Nam June Paik, Giappone; Niki Passath, Austria; Walter Pichler;  R&Sie(n)-François Roche con Stephan Henrich, Francia; Stelarc, Australia; Virgil Widrich, Austria)  pongono l’attenzione sull’interazione tra uomo e macchina, sulle ricadute che le più recenti scoperte nel settore dell’intelligenza artificiale hanno sulla percezione del comportamento umano e sull’impiego dei robot nella vita quotidiana.
Ciò che oggi sembra ancora un’utopia, e magari genera paure, può già domani ritrovarsi tra i comuni elettrodomestici: frigoriferi che comunicano con l’utente, aspirapolveri autopilotati e controlli intelligenti per i sedili dell’auto sono già una realtà, come del resto i nano robot in campo medico.
La Kunsthaus (Lendkai 1, Graz, tel. 0043/316/80179200; http://www.museum-joanneum.at/en )  è aperta dal martedì alla domenica, ore 10-18. Ingresso 7 euro.
[Contributo di Anna Pugliese]

Nella foto, “Group with cabinet”, opera di West del 2001.

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