Sabato 18 Maggio 2024

11.05.25 031 Belgrado, via Kneza Mihaila; sede Hypo Group - CopiaDalle 17 di ieri Hypo Bank Alpe Adria International, la holding carinziana a cui un tempo facevano capo le Hypo Bank controllate in una dozzina di Paesi (tra cui l’Italia), non esiste più. Ha restituito la licenza bancaria ed è diventata una “bad bank”. Ora si chiama Heta Asset Resolution e si farà carico di tutte le sofferenze del gruppo, comprese quelle italiane, amministrate ora da Hypo Leasing Italia. Scompare così un “impero”, che nei suoi giorni migliori aveva avuto un volume di affari di oltre 40 miliardi di euro e una crescita annua degli utili a due cifre decimali.

La fine del gruppo carinziano è stata preceduta dall’accordo raggiunto a tarda notte di mercoledì per la cessione di tutte le sei banche controllate nei Balcani a un consorzio formato dal fondo di investimenti Usa “Advent” e dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo. Il passaggio di proprietà, ovviamente, deve essere ancora perfezionato, perché è necessaria l’approvazione degli organi istituzionali: per Hypo Group, lo Stato austriaco, che dal giorno della nazionalizzazione ne è l’unico azionista; per il fondo “Advent” e la Bers, le rispettive assemblee. Sono adempimenti che, secondo quanto riferito ieri dall’agenzia austriaca Apa, dovrebbero essere assolti entro novembre.

Nel frattempo le Hypo Bank in questione – presenti in Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Serbia, Montenegro – saranno coordinate da una holding provvisoria chiamata See Ag (la sigla sta per “South East Europe”). Il loro volume di bilancio complessivo ammonta a 8,4 miliardi, gestito attraverso 245 filiali, con 1,15 milioni di clienti e 3950 dipendenti. Alexander Picker, già direttore generale di Hypo Group, da ieri lascia quella carica per diventare direttore generale della See.

Sul prezzo del trasferimento le parti hanno concordato per il momento di mantenere il riserbo. Ricordiamo che all’inizio del processo di vendita, nel 2012, il valore delle sei banche indicato in bilancio era non inferiore a 1,5 miliardi. Un importo che nel corso del tempo si è dovuto rivedere al ribasso, per l’ammortamento di crediti rivelatisi inesigibili. Nel bilancio del primo semestre 2014 il valore era precipitato a 89 milioni. Il prezzo di vendita, tuttavia, dovrebbe essere maggiore. Secondo voci riportate ieri dalla stampa austriaca, dovrebbe aggirarsi sui 200 milioni, perché ciò che conta per gli acquirenti è la licenza bancaria e la rete di sportelli esistente.

Alle sei banche balcaniche la holding carinziana aveva concesso una linea di finanziamento di 2,2 miliardi di euro, che dovrebbe essere mantenuta anche nei confronti della nuova proprietà. L’accordo dovrebbe prevedere un graduale rientro, che tuttavia richiederà più anni.

Ricapitolando: Hypo Bank Austria se n’è andata prima dell’estate a un investitore indiano e ora si chiama Austrian Anadi Bank; le sei banche nei Balcani stanno per essere cedute al fondo “Advent” e alla Bers; da ieri la holding Hypo International non esiste più. Resta ormai soltanto Hypo Bank Italia, alle dirette dipendenze dello Stato austriaco, di cui è prevista la graduale estinzione (dal luglio 2013 non può più acquisire nuovi clienti), ma per la quale il direttore generale Marco Gariglio sta attuando un piano di radicale risanamento, che dovrebbe renderla appetibile a nuovi acquirenti.

 

NELLA FOTO, la sede di Belgrado di Hypo Bank. L’insegna sulla facciata rimarrà ancora per poco.

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