Sabato 18 Maggio 2024

14.03.27 wepa_stabilimento_lucca_2Ecco che un’altra azienda italiana cede all’”attrazione fatale” austriaca e decide di attraversare il confine, per investire in Carinzia i suoi soldi e il suo ingegno imprenditoriale. Questa volta è un’azienda del Nordest, la Roto-cart Spa di Piombino Dese (Padova), che produce carta igienica, asciugatutto, rotoli igienici, carte assorbenti di vario genere, tovaglioli e fazzoletti di carta e altro ancora. Il grande pubblico probabilmente più che il nome Roto-cart conosce quello dei suoi marchi che trova sugli scaffali dei supermercati – Sensitive, Cartamela, Toffly, Patis, Frisbi, Formula – e quelli delle catene della grande distribuzione, che applicano il proprio sulle confezioni che escono dallo stabilimento di Piombino Dese.

 

Tutta la produzione attualmente avviene in due sedi in Italia, ma dalla prossima estate probabilmente se ne aggiungerà una terza a Sankt Veit an der Glan, cittadina della Carinzia situata a una ventina di chilometri a nord di Klagenfurt, lungo la storica linea ferroviaria per Vienna. Alle aziende straniere che approdano da queste parti la Carinzia stende tappeti rossi, fatti di minori carichi fiscali, tempi rapidi nell’espletamento delle pratiche burocratiche, amministrazioni pubbliche più che rispettose delle scadenze nel rimborso dei crediti d’imposta o nel saldo dei suoi debiti, una giustizia che è la quarta in Europa per tempestività.

 

A convincere la Roto-cart a compiere il grande passo probabilmente non sono stati questi fattori incentivanti – o non solo questi – ma anche altro, se solo il suo amministratore delegato Giuliano Gelain avesse voglia di parlarne. Le cronache locali (e anche di quotidiani nazionali come Il Sole 24 Ore) riferivano qualche tempo fa di tre anni spesi inutilmente nel tentativo di realizzare un investimento di 120 milioni a Barcon, nel Trevigiano, dove avrebbe creato 200 posti di lavoro, progetto poi abbandonato per le resistenze politiche e l’opposizione di comitati ambientalisti. Qualcosa di analogo era accaduto poco dopo anche a Castelfranco Veneto, dove la Roto-cart aveva messo gli occhi su un terreno, ma poi vi aveva rinunciato perché un comitato denominato “No ecomostro” aveva consegnato al Comune 3 mila firme contrarie al progetto.

 

L’Austria, invece, che pure in fatto di tutela ambientale non è seconda a nessuno, sembra aver accolto l’”ecomostro” a braccia aperte, perché evidentemente le garanzie offerte dal progetto erano apparse convincenti. Giuliano Gelain non si fa trovare al telefono, perché non vuole parlare con la stampa né dei vecchi progetti abbandonati e men che meno di questa sua nuova avventura in terra carinziana. Non smentisce nulla, ma lascia intendere che si tratta ancora di un’idea tutta da verificare.

 

In Carinzia, invece, raccontano un’altra storia. Nella zona industriale di Blintendorf, che si trova alla periferia sud di St. Veit, la Roto-cart ha già acquistato da tre agricoltori 10 ettari di terreno. Uno studio di Klagenfurt, la Ziviltechnikunternehmen Kastner Zt, è stato incaricato di elaborare un progetto di massima del nuovo stabilimento. L’investimento complessivo è previsto in 40 milioni di euro e, secondo Gerold Kastner, uno dei titolari dello studio di progettazione, vi lavoreranno 100 persone. Negli ultimi anni sono una dozzina le imprese italiane che si sono insediate in Carinzia, ma quella della Roto-cart – che qui prenderà il nome di Papierverarbeiter Spc – è senza dubbio la più grande sia per il capitale investito che per i posti di lavoro creati.

 

Anche le verifiche ambientali sono in corso e se ne prevede la conclusione a giugno. Del resto – spiega Alexander Schrott, responsabile per le attività economiche del distretto di St. Veit – la Spc a Blintendorf non fabbricherà carta, ma si occuperà soltanto della sua lavorazione, per cui non ci sono da temere scarichi inquinanti.

 

Quello di Blintendorf è uno dei “parchi industriali” che la Carinzia mette a disposizione di investitori austriaci e stranieri. È stato creato nel 1996, su una superficie di circa 50 ettari (la Roto-cart ne ha acquistato 10). Attualmente sono già presenti alcune aziende che operano soprattutto nel campo delle energie rinnovabili. L’area è avvantaggiata dal trovarsi a ridosso di una superstrada (l’autostrada dista 12 chilometri) e di una linea ferroviaria internazionale e a 13 chilometri dall’aeroporto di Klagenfurt. È dotata di fognature, acquedotto, reti per elettricità, gas, teleriscaldamento, telefono e internet.

 

La precedente foto, in apertura dell’articolo, è stata sostituita. Vi figurava infatti Sergio Gelain, indicato erroneamente come Giuliano Gelain. Ci scusiamo con entrambi per l’equivoco.

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