Sabato 18 Maggio 2024

x 09.11.11 06 Klagenfurt, sede centrale di Hypo Group Alpe AdriaLa Quaresima, in Hypo Bank Italia, non è incominciata il mercoledì delle ceneri. È incominciata molto prima, il 10 settembre dello scorso anno, quando è stato annunciato il licenziamento di 118 dipendenti. E la settimana santa non dura soltanto una settimana, ma dura dal 12 febbraio, dal giorno in cui a Roma, al Ministero del lavoro, è stato raggiunto un accordo sulle modalità di congedo degli esuberi. Non è detto poi che si concluda con le campane di Pasqua. Per i dipendenti di Hypo Bank, anche per quelli che resteranno al loro posto di lavoro, non c’è nessuna resurrezione da festeggiare.

 

In questi giorni di passione si sono svolti i colloqui individuali tra quanti intendevano aderire alle proposte concordate di esodo incentivato e la direzione del personale, eufemisticamente chiamata “delle risorse umane”. Il quadro ora è abbastanza chiaro.

 

All’inizio i lavoratori che la banca intendeva licenziare erano 118. Per un paio di mesi sembrava che da questo numero non si potesse derogare. Negli incontri al Ministero del lavoro, invece, i licenziamenti sono diventati 97, tenendo conto molto probabilmente di alcuni dipendenti che nel frattempo se n’erano andati spontaneamente. Il passo successivo è stato quello della verifica dei possibili prepensionamenti (erano in condizione di goderne 6 persone) e degli esodi volontari, che sono risultati 25.

 

Prima di tirare le somme la direzione  “delle risorse umane” ha sentito individualmente ciascuno dei 97 “predestinati”, in presenza delle rappresentanze sindacali. Molti hanno accettato l’accordo prospettato a Roma, alcuni hanno trattato per ottenere qualche condizione migliorativa, una decina si è rifiutata di accettare, riservandosi di contestare il  licenziamento in sede giudiziaria. Interessante (e inquietante) notare che alcuni dipendenti hanno chiesto di poter usufruire dell’esodo incentivato, pur non risultando nella lista dei licenziandi. Per essi la permanenza in Hypo Bank era risultata ormai intollerabile, al punto da preferire la perdita del posto di lavoro, in presenza però di un paracadute che avrebbe dato loro il tempo di cercare un’altra occupazione.

 

A conti fatti, il numero dei licenziamenti veri e propri si è ridotto ora a poco più di 60. È un numero elevato, come non s’era mai visto finora nel settore bancario italiano, ma è pur sempre la metà di quello che era stato prospettato in partenza.

 

Martedì prossimo, intanto, è convocato il consiglio di amministrazione di Hypo leasing, la società richiamata in vita lo scorso anno per trasferirvi circa 800 milioni di rapporti di finanziamento di vario genere e di difficile recupero. A Hypo leasing erano stati trasferiti d’autorità 80 dipendenti di Hypo Bank. La riunione dell’organo amministrativo della società è attesa con una certa preoccupazione, nel timore che anche su questo fronte possano essere decisi dei ridimensionamenti.

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