Sabato 18 Maggio 2024

13.03.22 Fpk imagesNel blog di ieri abbiamo riferito del rischio bancarotta per il Partito liberalnazionale carinziano e abbiamo scritto che il suo nome appare ora in sigla Fpk, mentre alle precedenti elezioni era Bzö. Ricordiamo, inoltre, che a livello nazionale il partito “cugino” dell’Fpk si chiama Fpö e che una volta quest’ultima sigla era l’unica per definire il partito della destra liberalnazionale in tutta l’Austria. C’è la possibilità per alcuni lettori, che non seguono con continuità questo blog, di provare disorientamento di fronte al succedersi di tante sigle. Per questo oggi cercheremo di fare chiarezza, prendendola un po’ alla larga.

 

Lo schieramento politico austriaco non è molto affollato. Sicuramente non lo è come quello italiano. Fino all’inizio degli anni ’80 esistevano tre soli partiti: a sinistra quello socialdemocratico (Sozialdemokratische Partei Österreich, Spö), al centro il Partito popolare (Österreichische Volkspartei, Övp), a destra il Partito liberalnazionale (Freiheiltliche Partei Österreich, Fpö), che è quello di cui ci occupiamo oggi. La denominazione tedesca andrebbe tradotta letteralmente con “Partito liberale austriaco”, ma si preferisce usare la formula “liberalnazionale”, perché quello austriaco non è un partito liberale come quello tedesco (Fpd) o quello italiano del tempo che fu: ha al suo interno una componente nazionalista, che a volte non esita ad assumere atteggiamenti neonazisti. Alle volte l’Fpö viene definito anche partito di estrema destra, perché collocato alla destra dell’Övp, che a sua volta è considerato un partito conservatore di destra, non assimilabile alla Democrazia cristiana italiana, che era invece interclassista e dalle molte anime.

 

Dunque, fino agli anni ’80 esistevano in Austria questi soli tre partiti sulla scena politica, essendosi fatto da parte fin dagli anni ’50 il Partito comunista (Kpö), che pure esiste ancor oggi e partecipa a quasi tutte le competizioni elettorali, anche a quella recente in Carinzia (purtroppo per lui, senza molto successo). La situazione non cambia molto negli anni successivi, salvo nel 1986, quando si presenta per la prima volta alle elezioni il movimento dei Verdi, che da allora è sempre stato rappresentato in Parlamento e nei consigli regionali del Länder.

 

Negli ultimi vent’anni non sono nati altri partiti e se alle elezioni nazionali e regionali si sono presentate più liste ciò è dipeso esclusivamente alla frammentazione e riunificazione di schegge del Partito liberalnazionale. Solo quest’anno, alle elezioni in Carinzia e in Bassa Austria, si è presentata per la prima volta la lista creata a sue spese dal multimiliardario austro-canadese Frank Stronach, con il nome “Team Stronach”, che ora punta anche al Parlamento.

 

Ma a noi qui interessa ricostruire i “sussulti” registratisi nel corso degli anni nella destra liberalnazionale, per poter comprendere meglio le diverse sigle. L’Fpö nasce nel 1956, l’anno dopo l’uscita delle truppe alleate dall’Austria, che riacquista così piena sovranità. La data di nascita non è casuale, perché del partito fanno parte illustri esponenti del nazismo, tra cui un ex ministro di Hitler e alcuni criminali di guerra, che certamente non sarebbero stati tollerati dagli alleati.

 

L’Fpö prosegue il suo cammino senza traumi significativi (uno è del 1993, con la fuoriuscita della sua componente più liberale, che non riesce a tollerare la politica xenofoba di Haider, e dà luogo a un nuovo partito, il Liberales Forum, destinato tuttavia a durare per due sole legislature) per quattro decenni. Nel 2005 avviene la prima grave rottura, con la fuoriuscita di Haider, che fonda un nuovo partito il Bzö, Bündnis Zukunft Österreich (Lega per il futuro dell’Austria), in cui confluiscono molti esponenti dell’Fpö. Nel giro di pochi mesi si capisce che la scelta di Haider non è stata vincente: il Bzö conta molto soltanto in Carinzia, il Land dove Jörg Haider è governatore, ma altrove prevale ovunque l’Fpö, che ha trovato un nuovo leader nel viennese Heinz-Christian Strache. L’Fpö è presente anche in Carinzia, ma emarginato dal potere egemone del Bzö.

 

Nell’ottobre 2008 Haider muore. L’anno dopo il Bzö in Carinzia ha un grande successo elettorale (quasi il 45%), ma si sente acefalo per la morte del suo leader. Lo stato maggiore del partito carinziano tenta allora il rientro in seno all’Fpö nazionale. Lo fa non attraverso un’adesione completa, ma un accordo di collaborazione, che gli consente statutariamente una sua autonomia: non prende il nome di Fpö (Partito liberale dell’Austria), ma Fpk (Freiheitliche Partei Kärnten, Partito liberale della Carinzia). Non tutti sono d’accordo, per cui il Bzö creato da Haider nel 2005 sopravvive. Si presenta così una situazione grottesca in Carinzia: c’è un Fpk imparentato a livello nazionale con l’Fpö, c’è un Bzö con i superstiti del partito di Haider e c’è il vecchio Fpö carinziano, che non vuole saperne dei “traditori” del Bzö”, con cui aveva litigato fino al giorno prima e che ora sono tornati all’ovile.

 

La decisione dei tre ex membri di giunta inquisiti dell’Fpk di dimettersi dal partito (per non dimettersi dal seggio in consiglio regionale), di cui abbiamo riferito ieri, rende la situazione ancor più grottesca. La destra carinziana ora è composta da quattro filiazioni: le tre che abbiamo menzionato prima, più i tre “indipendenti” che a loro volta, pur non potendo costituire un gruppo consiliare (ce ne vorrebbero almeno quattro), pensano di costituirsi in un nuovo partito politico.

 

Nella foto, un manifesto elettorale con lo stato maggiore dell’Fpk, il Partito liberalnazionale in Carinzia: quasi tutti indagati, uno già condannato.

Lascia un commento